Una catena di umanità: dopo l'insulto la solidarietà


"Empio è colui che non accoglie lo straniero".


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
01/02/2019 alle ore 08:51



Succede che un insulto, così becero così violento così sessista, si trasformi in una incredibile ondata di solidarietà. Succede che di fronte ad una manifestazione di odio tanto forte, aberrante, ci si ritrovi tutti o quasi tutti al di là di quella linea. La linea del rancore e dell’intolleranza.

Succede che quell’insulto diventi uno spartiacque, e poi una chiamata alle armi dell’umanità, e succede che in centinaia, addirittura migliaia, si riconoscano in quello striscione appeso alla finestra da Teresa Nannarone durante il comizio di Matteo Salvini a Sulmona

“Empio è colui che non accoglie lo straniero”.

Succede che ci si riconosca tutti stufi, ma tanto stufi, di aver paura di parlare di accoglienza di migranti di carità per non ricevere insulti, attacchi come quelli che abbiamo ricevuto noi. Non avremo più paura, anzi ne parleremo a voce più alta ancora.

Qualcuno, quello striscione, propone di appenderlo all’ingresso delle città, altri lo usano come foto profilo sui social: è diventato un emblema, un logo, il simbolo di una nuova, lunghissima catena di umanità.

Così, in queste ore, sono ancora tanti i messaggi di solidarietà che sono arrivati a Maperò e a Teresa Nannarone da amici, semplici cittadini, forze sociali.

“Piena solidarietà all’avvocato Teresa Nannarone e alla giornalista Lilli Mandara” è stata espressa in una nota dalla Cgil Abruzzo Molise, in riferimento agli insulti sessisti “di cui sono state vittime le due donne per la vicenda dello striscione esposto in occasione della visita di Matteo Salvini a Sulmona. Siamo sempre più convinti che sia necessario reagire di fronte a questi episodi – afferma il segretario della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri – si sta alimentando un clima di odio senza precedenti che spaventa ed è davvero preoccupante. Lascia senza parole che una donna, per contestare un’espressione di dissenso portata avanti nei limiti della democrazia e della Costituzione, possa addirittura augurare lo stupro ad un’altra donna. Violenza, volgarità e tensioni di questo tipo non fanno che peggiorare la situazione del nostro Paese. La Cgil, che ha sempre agito a tutela della libertà, della democrazia e della Costituzione – conclude Ranieri – è convinta che non si debba arretrare di un millimetro rispetto a questi fatti”.

“La misura è colma. Gli insulti rivolti nei giorni scorsi all’avvocato Teresa Nannarone e alla giornalista Lilli Mandara – dice Michele Lombardo segretario regionale della Uil – “rei” di aver esposto uno striscione inneggiante all’accoglienza con una frase di Ovidio nel giorno della visita di Salvini a Sulmona, la prima, e di averlo raccontato sui suoi canali, la seconda – sono la dimostrazione che un triste “salto di qualità” è ormai stato fatto nel nostro Paese: si è passati da un confronto spesso esacerbato all’ignobile violenza verbale, tanto esecrabile quanto pericolosa, perché presupposto nel tempo di quella fisica. Per questo, a nome della Uil Abruzzo intendo far pervenire la nostra solidarietà a Teresa Nannarone e Lilli Mandara, auspicando che tutti abbassino i toni, facendo ritornare il dibattito politico nell’alveo del confronto sereno e costruttivo. A tutto vantaggio del nostro Paese”.

Anche la Lega scrive un comunicato di solidarietà che però non è passato per le redazioni ed è privo di firma:

“La Lega condanna duramente le frasi dal tono minaccioso e sessista rivolte da alcuni utenti facebook contro la giornalista Lilli Mandara e Teresa Nannarone. Quest’ultima, in occasione del comizio di Matteo Salvini a Sulmona, aveva esposto uno striscione per contestare l’operato del Ministro degli Interni, adottando una forma di protesta democratica e pacifica che noi rispettiamo. Le frasi che in seguito alcuni utenti facebook hanno rivolto a lei e alla giornalista Lilli Mandara, frasi vergognose e denigranti, ci disgustano e cogliamo l’occasione per esprimere massima solidarietà alle due donne coinvolte. Con la speranza di non dover assistere più a questi episodi che nulla hanno a che fare con il confronto democratico.”

Anche Gemma Andreini, presidente della Commissione Pari Opportunità:

“A nome della Commissione per le Pari Opportunità della Regione Abruzzo, che ho l’onore di presiedere, sono indignata e basita per quanto leggo, solo ora, avvennuto nella civilissima e illustre Sulmona. E’ veramente paradossale che a un libero pensiero, espresso tra l’altro attraverso le sagge parole di Ovidio, si abbia il coraggio e l’ardire di rispondere con delle parole d’odio che sottintendono una violenza inaudita. Io personalmente e a nome della mia Commissione voglio che arrivi a Lilli e all’ Avvocata Teresa Nannarone la nostra solidarietà e il nostro pieno appoggio …bisogna agire compatti perchè mai è poi mai si possano ripetere degli atti sessisti così orrendi. Ci battiamo da sempre per il rispetto dei diritti di ciascuno e la libertà di pensiero, per la democrazia e la parità sociale, culturale, economica e politica”.

Succede che la solidarietà sia tanta, ma che a volte non basti. No, quell’insulto merita di essere denunciato, e noi lo faremo, lo stiamo facendo. Perché la nostra querela possa servire a interrompere la catena dell’odio e della violenza contro chi la pensa in un modo diverso, contro chi pensa, e sono tanti, siamo tanti, che “empio è colui che non accoglie lo straniero”.

 

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