Giornata della Memoria, perché Radio 3 ha scelto l'Abruzzo


Sinibaldi: "Racconteremo una realtà diversa che anticipa lo sterminio"


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
25/01/2019 alle ore 14:25



108 ebrei stranieri, per lo più provenienti dall’Europa dell’Est e in seguito 110 politici “ex jugoslavi”, prevalentemente croati e sloveni internati in Abruzzo. Di questo e altro si parlerà nello speciale in diretta domenica 27 gennaio su Radio 3 dal Cinema Teatro Comunale di Casoli (CH). 
Condotta dal direttore di Radio 3 Marino Sinibaldi (dalle ore 20 alle 22:30), la trasmissione avrà ospiti di rilievo, tra cui gli storici Costantino Felice, Luca Bravi, Giuseppe Lorentini, Eva Rizzin, Manuele Gianfrancesco. Vi saranno testimonianze di anziani che a quell’epoca erano solo dei bambini ma i cui ricordi sono ancora fortemente impressi nella loro memoria. 

ABRUZZO

Come mai quest’anno si è scelto di raccontare episodi avvenuti in Abruzzo anziché di macrostoria, legati alla deportazione da grandi città con una consistente presenza ebraica quali Torino, Ferrara, Roma, Livorno, Trieste, Napoli o Venezia? In realtà, si è scelto di proporre una realtà diversa e una storia poco nota, seppur molto ramificata e diffusa. 
Si tratta del caso di Abruzzo e Molise sul cui territorio furono insediati campi di concentramento e in cui si intrecciarono storie di deportazione civile e militare nonché di resistenza armata e umanitaria. 
Tra quelle montagne nacque la leggendaria Brigata Maiella, ossia la più grande formazione partigiana del Centro Italia. È stata anche l’unica a ricevere una medaglia d’oro al valore militare alla bandiera. 
Parte della serata di domenica 27 verrà dedicata al tema della discriminazione e deportazione di Rom e Sinti che in Abruzzo e Molise avevano parecchi insediamenti. 

SINIBALDI 

A spiegare nel dettaglio il perché della scelta di raccontare il Giorno della Memoria in Abruzzo è il direttore di Radio 3 con un Tweet: “La sera del Giorno della Memoria saremo in diretta da Casoli, un piccolo paese dell’Abruzzo in provincia di Chieti. Perché? Perché dopo aver raccontato per anni le grandi storie della deportazione degli ebrei, le città, le grandi comunità da cui provenivano molti dei deportati e delle vittime della Shoah, quest’anno racconteremo una realtà diversa che però si fonde con l’altra, anticiperà lo sterminio: quella dei campi di internamento. 
Per la verità, si chiamavano già allora campi di concentramento, dove ebrei stranieri vennero  imprigionati già all’inizio della guerra, nell’estate del 1940. 
Nel campo di Casoli arriveranno gli ebrei deportati, ebrei che finiranno ad Auschwitz, almeno 10 dei 100 che soggiorneranno a Casoli. Arriveranno poi i prigionieri ex jugoslavi e quella zona, scelta perché isolata dal mondo, scelta per essere terra di campi di internamento (l’Abruzzo è quella che ne ha avuti di più in Italia) cambierà nella sua perifericità, diventerà il cuore della guerra, della famigerata linea Gustav. Lì vi saranno storie terribili, di distruzione della popolazione civile, i tedeschi faranno terra bruciata di piccoli paesi e anche per questo sorgerà una delle più luminose pagine della Resistenza, quella della Brigata Maiella. Del resto sarà zona di deportazione anche per un altro popolo che la Shoah ha provato a sterminare, quello dei Rom, dei Sinti, degli zingari. Tutte queste storie si intrecceranno in una serata in diretta dal Teatro Comunale di Casoli. Sui social racconteremo questa serata, vi offriremo voci, suoni e immagini di questa storia particolare ma generale che riguarda la Shoah, che arricchisce la nostra sensibilità, la nostra conoscenza”. 

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