Il ricordo alla Camera: Pasquale Galliano Magno, un grande abruzzese


L'intervento di Melilla in occasione della Mostra organizzato dalla Fondazione Giacomo Matteotti a Roma


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
23/01/2019 alle ore 10:57



Riceviamo dall'ex deputato Gianni Melilla:

 

Il 16 luglio 1919 a Chieti nasce la Camera del Lavoro e l'anno dopo per la festa del 1 maggio viene invitato il deputato socialista Giacomo Matteotti che tiene comizi a Chieti e in alcuni comuni della provincia.

Il giovane Pasquale Galliano Magno non poteva certo immaginare che quel grande socialista che cosi tanto ammirava, sarebbe stato assassinato appena 4 anni dopo dai fascisti e che sarebbe toccato a lui rappresentare nel processo la moglie costituitasi parte civile.

L'avvocato Galliano Magno era uno dei socialisti abruzzesi più coraggiosi. Sindaco di Orsogna appena maggiorenne, subì continue violenze, purghe e soprusi da parte dei fascisti e anche l'umiliazione dell'arresto per attività sovversiva.

Al processo presso la Corte d'Assise di Chieti, "città camomilla" scelta perché lontana dalla Capitale e dalla grande stampa internazionale, l'avvocato Galliano Magno si batté come un leone, ma non ottenne giustizia essendo i giudici asserviti alle logiche dittatoriali del fascismo. E del resto Mussolini nel famoso discorso alla Camera si assunse la responsabilità morale dell'assassinio di Matteotti.

Furono condannati i 3 sicari alla ridicola pena di 5 anni per omicidio preterintenzionale.

L'avvocato Galliano Magno operó come avvocato prima a Chieti e poi a Pescara e fu sempre coerente con i suoi ideali antifascisti e democratici.

Essendo un uomo giusto da Presidente del CLN e viceprefetto di Pescara, non volle vendicarsi con la vita del gerarca e ministro fascista Giacomo Acerbo a cui concesse con grande generosità di ritirarsi dai suoi coloni nelle campagne di Loreto.

Ricordare alla Camera dei Deputati l'avvocato Pasquale Galliano Magno con una mostra e una cerimonia solenne, é un motivo d'orgoglio per il nostro Abruzzo ed anche lo stimolo a non dimenticare che la democrazia è stata una conquista dolorosa, frutto di sacrifici e di lotte. E soprattutto va sempre difesa con determinazione dalla cattiva pianta del razzismo, dell'odio antipolitico e della sopraffazione antistituzionale.

 

Gianni Melilla (Fondazione Giacomo Matteotti Abruzzo)