Regionali d'Abruzzo: la sanità secondo Legnini


Il suo programma comincia con una citazione di Tolstoj, Anna Karenina


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
18/01/2019 alle ore 08:40



Tutti i programmi elettorali sulla sanità si somigliano e sembrano buoni, ogni politica sanitaria regionale sulla sanità rischia, invece, di essere disgraziata a modo suo. Comincia con una citazione il programma sulla sanità di Giovanni Legnini, quella di Tolstoj, Anna Karenina: 

“Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo. In casa Oblonski tutto era sossopra. La moglie aveva scoperto una relazione amorosa del marito con una francese che era stata istitutrice in casa loro, qualche tempo prima, e gli aveva dichiarato che non poteva più vivere con lui sotto lo stesso tetto”.

E’ pieno di buone intenzioni il programma del centrosinistra, anche se con molti punti ancora poco chiari: quelli sul project financing per esempio (chissà se quanto viene scritto è riferito anche a quello in atto a Chieti), sulla Asl unica, che a quanto pare non si farà più, sul nuovo piano sanitario.

Ma eccoli i principi cardine del programma futuro della Sanità: imparzialità e trasparenza, liste di attesa garantite, diritti e uguaglianza per tutti i cittadini nell’accesso alla sanità, uguaglianza, soprattutto:

“Ogni cittadino ha uguali diritti riguardo l’accesso e la fruizione dei servizi sanitari. Sarà nostro compito rimuovere effettivamente quegli ostacoli che ancora oggi ne impediscono di fatto la distribuzione equa prestando particolare attenzione ai soggetti più disagiati per i quali è necessaria una specifica tutela sociale”.

E poi l’ imparzialità e la trasparenza attraverso una gestione delle liste d’attesa che ne rispetti l’ordine cronologico, “fatta eccezione per le patologie che necessitano, per la loro gravità, di procedure di urgenza”.

 

Il diritto di scelta.

“Questo diritto rientra in quello più ampio della libertà personale del cittadino. Secondo questo principio ciascun cittadino-utente ha diritto di scegliere tra chi è in grado di erogare servizi dello stesso tipo, quindi non solo tra le differenti strutture, ma anche fra i diversi operatori nell’ambito della stessa struttura”.

 

Sanità privata

“Su questo presupposto appare evidente che il rapporto tra la sanità pubblica e sanità privata non possa essere regolato da logiche competitive ma di tipo collaborativo, ognuno con compiti ben precisi, in un rinnovato e proficuo rapporto di complementarietà ed integrazione. Deve trattarsi di una ‘convivenza’ propositiva che, pur salvaguardando la preminenza dell’offerta pubblica, valorizzi il ruolo del privato chiamato ad integrare in termini qualitativi e quantitativi la produzione pubblica a garanzia, tutela ed implementazione degli attuali Lea.

Un rapporto di integrazione che deve basarsi su regole certe e vincolanti. Ma occorrono nuove norme, si legge nel programma, per consentire il superamento degli annosi disservizi e contenziosi.

 

Piccoli ospedali

Va restituita ai piccoli ospedali una funzione nella rete ospedaliera investendo sulle specifiche peculiarità. Esercitando legittimamente l’autonomia regionale riconosciuta dalla Carta Costituzionale, intendiamo avviare una nuova fase di programmazione sanitaria che, abbandonata una visione puramente formalista, tenga effettivamente conto di contesti geografici, demografici, sociali e miri effettivamente a valorizzarne le peculiarità tutelando i singoli e specifici contesti. I piccoli ospedali, quindi, troveranno la loro naturale collocazione nell’ambito della rete ospedaliera attraverso un processo di qualificazione e specializzazione sanitaria teso a valorizzare la vocazione assistenziale che nel tempo hanno maturato prevedendone, inoltre, il loro inserimento anche nell’ambito della rete regionale di emergenza ed urgenza.

 

No alla Asl unica

Non più aziende uniche. “Se non per le attività di carattere tecnico e amministrativo che saranno organizzate e centralizzate su scala regionale. L’articolazione che deriva dal rispetto dei principi e dall’applicazione delle migliori forme gestionali si spinge verso la conservazione delle attuali aziende potenziandone la componente assistenziale. Verranno, quindi, introdotti obbiettivi di carattere puramente sanitario in quanto le attuali aziende hanno caratteristiche, sul proprio territorio, di omogeneità e possono garantire soluzioni di prossimità e iniziative mirate al singolo contesto di riferimento”

 

Project financing

“L’attuale condizione economica del sistema sanitario nazionale e le importanti operazioni di recupero realizzate sul bilancio e sul fondo sanitario regionale non consentono tutti i necessari investimenti pubblici su nuovi ospedali. Di conseguenza per la costruzione di nuovi ospedali, l’acquisto di attrezzature medicali e l’avvio di investimenti strategici sarà necessario trovare le necessarie risorse pubbliche evitando di ricorrere al contributo privato che ne limiterebbe l’efficacia esecutiva. Nessun pregiudizio ideologico sull’adozione della procedura per sistemi di finanziamento attraverso risorse miste (pubbliche e private) ma ci batteremo per ottenere le risorse dai previsti meccanismi statali confermando il primato dell’intervento pubblico a beneficio della collettività.

 

Liste d’attesa

“Tutte le articolazioni dell’offerta sanitaria pubblica saranno coinvolte in un percorso di miglioramento teso a condizionarne la tempestività di risposta attraverso l’utilizzo delle risorse (umane, strumentali e professionali) durante le 24 ore giornaliere scongiurando da parte del paziente, ove possibile, il ricorso agli erogatori pubblici. Inoltre, nell’ambito del sistema di controllo e monitoraggio (obbiettivi dei direttori Generali, strumenti strategici di programmazione, contratti con gli erogatori privati, obbiettivi di budget per le singole unità organizzative, ecc.) saranno introdotti meccanismi di compensazione per i cittadini che si sono trovati costretti, per il mancato rispetto dei tempi massimi di attesa, a ricorrere con risorse personali a prestazioni completamente private.

 

Rete ospedaliera

Crediamo necessaria, per questo, una rivisitazione dell’attuale rete ospedaliera che enfatizzi l’integrazione dei servizi per garantirne la qualità tecnica, il contenimento dei costi, la diffusione e la facilità di accesso. La centralizzazione delle funzioni sarà mantenuta solo per la reale alta specialità continuando, le unità periferiche, con i rispettivi profili professionali e culturali, a partecipare alla gestione globale del paziente per garantirne la selezione, l’invio e la ripresa in carico per il follow-up in cronico.

 

Il Ruolo delle Università

Il ruolo delle università nel Servizio Sanitario Abruzzese sarà caratterizzato di un livello di forte integrazione con le strutture sanitarie. Intendiamo riaffermare la centralità della formazione e della competenza clinica su tutti gli ambiti del sistema assistenziale superando gli steccati culturali che hanno favorito situazioni di distanza operativa e di carenza professionali

 

E infine l’ultimo obiettivo

L’ambizione della nostra iniziativa politica è di presentare un nuovo Piano Sanitario Regionale (l’ultimo è quello approvato dalla lr 5-2008 piano sanitario regionale 2008-2010) che condensi anche tutti i temi richiamati nella semplificazione appena proposta.

ps: un passaggio delicato, quest’ultimo: l’ultimo piano sanitario, viene specificato, è quello del 2008, a firma di Bernardo Mazzocca. Paolucci, nonostante i suoi tentativi, non c’è riuscito.

 

twitter@ImpaginatoTw