Chissà se sono state proprio le ombrelline a sensibilizzare la percezione negativa di Maperò sui palchi tutti al maschile. Lì, seduti in poltrona, microfoni in mano, telecamere puntate, tutti uomini, sempre e solo e dappertutto uomini, persino a Castelbasso dove si fa arte e non politica ma a dirvela tutta, a scorrere la comunicazione social dei politici abruzzesi, mica solo quella del governatore abruzzese, non si vedono che uomini sui palchi e intorno ai tavoli: relatori, invitati, protagonisti. Manco uno scampolo di donna. Se va bene, ce n’è una che prende appunti, che fa da segretaria, da assistente o da supporto. Prima, almeno, alla Regione c’era una direttrice generale come Cristina Gerardis ma anche lei, ancor prima che se ne andasse a fare il Capo dell’Ufficio legislativo del ministro Martina, era stata messa all’angolo: troppo autonoma troppo indipendente, troppo competente.
Ecco. Non è accettabile che questa radicata abitudine non venga notata, avvertita come stonata, sottolineata o censurata. Non solo dalle donne (se qualcuna del Pd se ne facesse carico, che miracolo! Quindi è necessaria una reazione di ribellione!) ma anche dagli uomini un po’ più illuminati degli statisti di cui sopra. Non per niente siamo il Paese della Cristoforetti, o ce ne siamo scordati?
Proviamo a perseguitarli con un hashtag? #PinkOnStage, rosa sul palco. Dai. Che ne pensate? Maperò ne ha già trovati un bel po’. Guardate che brutta impressione. Le ombrelline sono solo la punta dell’iceberg perché dietro c’è l’assenza delle donne dai luoghi dove si pensa e si decide. #PinkOnStage Maperolisti!
ps1: Le foto che trovate, le assenze clamorose, i palchi tutti al maschile, mandateli a Mapero’. E ricordatevi l’hashtag: #PinkOnStage
ps2: cooprodotto con #decimaMusa