"Abbiamo sbagliato" dice adesso Juncker. E perciò, come la mettiamo?


Nel palazzaccio vetro e ferro di Strasburgo (che ci costa un miliardo l'anno!) è accaduto l'impensabile. Un momento di resipiscenza


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
16/01/2019 alle ore 08:49



"Austerità avventata" ha perciò ammesso, all'improvviso, Jean Claude Juncker. Non dovevamo affidarci né dare troppo peso al Fondo Monetario internazionale, ha aggiunto, nel più totale silenzio. E il bello è che sembrava del tutto sobrio il presidente della Commissione mentre scandiva questo tardivo mea culpa nell'emiciclo blu del parlamento europeo. 

Incredibile ma, vero.

Nel palazzaccio vetro e ferro di Strasburgo (che ci costa un miliardo l'anno!) è accaduto l'impensabile. Un momento di resipiscenza.

O forse l'estremo tentativo di allontanare il giudizio definitivo che la Storia riserverà a questi signori. In ogni caso un'ammissione che ha lasciato tutti silenti. Almeno tutti quelli che hanno sempre creduto e obbedito ad un mantra fasullo seppur sempre ripetuto dai commissari Ue. Tutti quelli che hanno condiviso e convenuto sulla necessità di misure tanto vessatorie quanto sballate.

Quelli che, per esempio, hanno girato la testa per non vedere lo scempio imposto alla Grecia non per salvare le persone ma, i dividendi delle banche tedesche e francesi.

E poi l'Italia, ovviamente. Austerità avventata, abbiamo sbagliato, confessa ora il signor Juncker. Ora che la sua mentore Angela Merkel è sul viale del tramonto.

E perciò? Come la mettiamo?

Come la mettiamo con la politica rigorista che ci è stata imposta in tutti questi anni? Come la mettiamo con la cinghia tirata allo spasimo e i moniti e le tasse e i tagli decisi da quel genio di Mario Monti cui, per impoverirci e impaurirci, Giorgio Napolitano ha pure concesso l'assegno a vita di 15 mila euro netti al mese insieme alla medaglietta di senatore?

 

Come la mettiamo con il taglio delle pensioni, lo scempio dei diritti acquisiti e la macelleria sociale firmati dalla signora Elsa Fornero? Come la mettiamo con questi e altri "salvatori" della patria, con quel "semprepronto" Carlo Cottarelli e il tam-tam delle sforbiciate giuste e necessarie allo stato sociale, alla sicurezza?

Come la mettiamo con l'assenza di fondi per ogni emergenza, per i terremotati o per i disabili o per chi soffre? Come la mettiamo con i tagli alla ricerca, alla scuola, alla sanità?

Come la mettiamo con l'assenza cronica di risorse per ristrutturare le nostre fatiscenti infrastrutture, per impedire che cavalcavia e ponti si sgretolino, per la manutenzione di strade, autostrade, porti, aeroporti e stazioni?

Già. Come la mettiamo se adesso vengono a dirci che hanno sbagliato?

 

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