Ancora una volta, nel corso della notte tra domenica 6 e lunedì 7 gennaio, complice il maltempo dei giorni scorsi che non ha aiutato, andando ad aggiungere sabbia a sabbia, i pescatori della Marineria di Pescara si sono trovati dinanzi ad un nuovo episodio di insabbiamento di imbarcazioni.
PESCATORI
A causa delle condizioni troppo basse del fondale che ha fatto arenare le barche, i pescatori hanno dovuto tribolare per circa tre ore prima di poter uscire dal porto canale e prendere il largo, risultando necessario scortare i pescherecci da vicino. Per il momento e per evitare nuovi rischi, considerati gli scarsi margini di sicurezza, la Capitaneria di Porto di Pescara ha predisposto un approdo alternativo ad Ortona, ma certo si tratta di una misura temporanea che non può bastare a risolvere i problemi del porto.
La Fai-Cisl Abruzzo Molise, dopo aver preso atto della prosecuzione dei disagi e delle difficoltà per il Settore Pesca di Pescara ed aver stabilito come vera priorità la sicurezza dei natanti e dell’equipaggio, esorta e chiede al Governo Regionale, alla Provincia di Pescara, al Comune di Pescara e alle istituzioni competenti tutte di procedere in tempi rapidi ad un dragaggio di emergenza al fine ripristinare le giuste condizione di navigabilità del porto di Pesca, in modo da consentire alla Marineria di Pescara di riprendere in tempi brevi la normale attività lavorativa anche perché il settore è oggi privo di ammortizzatori di sostegno al reddito per i Pescatori.
TIMORI
Una forte preoccupazione si è manifestata anche da parte dell’Autorità di sistema portuale (Adsp) del mare Adriatico centrale per il problema del fondale del porto di Pescara, le cui vicende vengono inoltre affrontate nel Comitato di gestione portuale dell’Autorità di sistema dove siedono il rappresentante della Regione Abruzzo, Enzo Del Vecchio, e quello del Comune di Pescara, ammiraglio Rinaldo Veri, riferimenti per il territorio.
Da luglio 2018 infatti, Adsp ha messo a disposizione della Regione Abruzzo una somma di 400 mila euro per gli interventi di messa in sicurezza dei fondali. Il comandante della Direzione Marittima Abruzzo e Molise, Donato De Carolis, ricevuti i rappresentati dei pescatori, ha parlato di una situazione tragica da risolvere al più presto possibile. Risulta dunque di vitale importanza effettuare un primo intervento straordinario in urgenza per la movimentazione dei sedimenti portuali, un lavoro che già allora sarebbe stato indispensabile per ripristinare le condizioni e garantire l’accesso e l’uscita dal porto di Pescara.
Accanto a queste impellenti operazioni, il porto di Pescara, sotto il profilo “industriale” dovrebbe cercare di andare a costruire il proprio posizionamento competitivo all’interno di un quadro che può permettere un aumento qualificato di traffico marittimo che consenta di utilizzare al meglio le strutture portuali, migliorare l’occupazione e creare un maggiore indotto diretto per la Città. Lo sviluppo del traffico marittimo è il dato centrale e l’obiettivo di partenza per poter cercare di costruire una prospettiva futura al Porto di Pescara.
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