C'è uno spazio per i cattolici nella politica italiana?


Convegno-dibattito a L'Aquila il 13 gennaio


di Redazione
Categoria: Eventi e Cultura
12/01/2019 alle ore 10:21



Appuntamento a domenica 13 gennaio, a L’Aquila, con il convegno “C’è uno spazio per i cattolici nella politica italiana?”, sui cui temi si confronteranno Giuseppe Sacco, Marco Fanfani, Omar Favoriti, Francesco Bignotti, Riccardo Cicerone, Angelo Taffo, Alfonso D'Alfonso, Nicola Colantonio, Rodolfo De Laurentiis, Giancarlo Moretti e Roberto Santangelo. L’evento, organizzato dall’associazione “L’Aquila che rinasce”, avrà luogo allo Strange Office (via Roma, 125). Il dibattito sarà moderato da Luca Bergamotto e Salvatore Santangelo

TEMI 

Il dibattito verterà sui seguenti temi: “Nella società contemporanea, caratterizzata (in Italia e fuori dall'Italia ) dalla crisi delle ideologie, non a caso comunemente dette fedi politiche, per un'azione di ispirazione cristiana non c'è solo un amplissimo spazio, ma una vera necessità.

Da un lato, l'abbandono di ogni riferimento alla fraternité da parte dei sistemi cosiddetti "liberali" ha reso incompleta e zoppa la triade emersa con la rivoluzione francese, e ciò nonostante due secoli dominati uno (l'Ottocento) dalla ricerca delle libertés personali e civili, e l'altro (il Novecento) dalle lotte per l'égalité.  D'altro canto, il fallimento del "socialismo realizzato", nonostante il terribile prezzo pagato in termini di sacrificio e di sangue, ha lasciato la società occidentale di fronte a un vuoto di valori etici che non sembra possa essere colmato se non tornando alle radici originarie di entrambe le ideologie, cioè alla visione cristiana dell'uomo e della vita associata.

 Il compito però non è facile. Cosicché, più che chiedersi se ci sia ancora, nella vita della polis hanno lasciato, un ruolo per le donne e per gli uomini che a tale visione cristiana tentano di ispirarsi, la vera domanda da porsi è probabilmente se vi siano tra di loro persone all'altezza della sfida, all'altezza del compito che le società più evolute dell'Occidente ad essi richiedono in maniera così esplicita e dolente.

Questo interrogativo, che non può che incoraggiare ognuno di noi a fare del proprio meglio, è legittimato dal fatto che troppo lungo ha dominato, e troppo profondamente si è radicato, proprio nelle società che oggi vengono proposte come modello di "modernità" a tutte le altre, un individualismo egoista e narcisista, che si ammanta talora – tanto presso grandi organizzazioni confessionali quanto presso piccole sette – delle stesse parole della religione. 

L'impegno politico dei Cattolici non potrà d'ora in avanti limitarsi ai ristretti ambiti in cui esso si è sino ad oggi esercitato: la difesa dei valori etici, in particolare quelli della morale familiare e sessuale,  da un lato; e dall'altro l'azione sociale nei confronti dei più deboli e degli emarginati. Il loro impegno dovrà infatti estendersi a un arco molto più ampio di problemi che il nuovo conformismo, diffuso e oggi prevalente in tutto l'Occidente, non sembra in grado neanche di percepire come tali, tra cui quello della disoccupazione tecnologica, e in generale del rapporto tra uomo e macchine”.

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