Polemiche sul dl sicurezza con Orlando e De Magistris il cui rifiuto di applicare la legge ha dato il via a una serie di adesioni da parte di alcuni sindaci (Firenze, Parma, Reggio Calabria). Da parte sua, il Ministro degli Interni Matteo Salvini non intende fare passi indietro, anzi, resta ben fermo nelle sue posizioni: “È finita la pacchia: io non mollo, non retrocedo. In Italia si arriva chiedendo permesso, non arrivano coloro che ci portano la guerra. Lo dico a quei sindaci che, per cercare un po’ di pubblicità, dicono ‘disobbedirò a Salvini’. E aggiunge: “Una legge approvata dal Parlamento e firmata dal presidente della Repubblica si rispetta, se non sono d’accordo si dimettano”.
QUI PESCARA
Si è unito al coro dei sindaci “ribelli” anche quello di Pescara Marco Alessandrini, che interviene citando le parole del presidente Mattarella sulla questione sicurezza e integrazione: “È quello che afferma la Costituzione della nostra Repubblica, quella Costituzione per la quale i nostri nonni sono morti, quella Carta democratica che rifiuta qualsiasi discriminazione, che impone l’accoglienza e che non concede al razzismo alcun diritto di cittadinanza. Non glielo concede perché è attuale e discriminazioni razziste o xenofobe non sono più possibili né in Europa, né Italia e nemmeno a Pescara, dove il primo bambino venuto al mondo è senegalese, si chiama Mouhamed e ha diritto di vivere e crescere dove vive e cresce la sua famiglia. Per questo ritengo che sia necessario un incontro tra sindaci e Governo per discutere immediatamente una modifica della legge. Non è più una questione di chi prende più like, ma di scegliere da quale parte della storia vogliamo stare”.
Ma come sta in salute la sicurezza a Pescara? Lo abbiamo chiesto al presidente di Confcommercio Marisa Tiberio, al coordinatore di +Europa Abruzzo Nico Florio e al presidente dell’associazione Noi per la famiglia Carola Profeta.
FLORIO
"Io direi non proprio bene. Assistiamo a episodi di violenza davvero sconcertanti. Penso alle recenti rapine in centro consumatesi in pieno giorno e in orari di alta affluenza negli esercizi commerciali.
In generale, secondo uno studio del Sole 24 Ore, la provincia di Pescara si colloca al ventiduesimo posto nella classifica per numero di reati totali, mentre si attesta al diciannovesimo in quella dei furti in esercizi commerciali e al diciottesimo in quella delle rapine. Insomma, non proprio un bel posizionamento. In proporzione al numero di abitanti ci sono più furti negli esercizi commerciali a Pescara che a Roma!
Ma il dato più preoccupante, a mio avviso, riguarda la tipologia di reati. Si registra un mutamento di qualità dell'azione criminale che viene realizzata con modalità sempre più violente. In questo contesto, l’opinione pubblica sembra distratta da altri temi, tutto il dibattito è incentrato sulla questione migranti e ci dimentichiamo che le nostre città sono in mano alle mafie. Al riguardo dispiace prendere atto di come il ministro Salvini nella sua conferenza a Pescara abbia dimenticato di annoverare il problema delle mafie limitandosi ad additare i soliti Rom e neri come esclusivisti dell’azione criminale nella nostra città.
In generale, la questione della sicurezza è mediaticamente indirizzata verso il tema dell’immigrazione che, sia chiaro, è un problema, ma non è il solo problema, e nemmeno il più grave come qualcuno vuole farci credere.
Con il decreto sicurezza migliaia di migranti finiranno per strada e saranno facile preda della criminalità organizzata. Insomma, stiamo creando le condizioni per fornire manovalanza a basso costo alle mafie. Davvero un comportamento inspiegabile per una politica che aveva promesso di risolvere i problemi di legalità del nostro Paese".
TIBERIO
"È ovvio che sul decreto sicurezza c'è una diatriba che è solo politica. Il nostro Paese e il nostro territorio hanno bisogno di regole, di maggior controllo da parte delle forze dell'ordine e maggior sicurezza. Tutto ciò che è successo di violento nel nostro territorio, tra rapine e furti lo conferma e il mondo imprenditoriale chiede a gran voce una sicurezza che sia percepita e non solo dichiarata".
PROFETA
"È singolare come la prima pagina de Il Centro, l’altro giorno, abbia aperto con la fotografia dell'area di risulta, con in primo piano due stranieri. Area di risulta che è "l'ingresso" della e nella nostra città, giacché è la prima area che accoglie chi viene da fuori con il treno o con l'autobus, o chi parcheggia per andare a fare shopping in centro. Questa foto è stata pubblicata lo stesso giorno che il sindaco Alessandrini è apparso su La Repubblica come uno dei sindaci solidali con la "disobbedienza incivile" di Orlando e De Magistris. Segno che ancora una volta non ha minimamente percezione del disagio che i cittadini pescaresi stanno vivendo. È vero che ieri all'incontro in Prefettura con il Ministro Salvini, snocciolando i dati, Pescara ha una flessione del -13% sui reati ed è segno del grandissimo lavoro delle forze dell'ordine che presidiano il territorio. Ma è anche vero che ci sono dei reati che negli ultimi mesi sono diventati più aggressivi: penso alle ultime rapine in centro a mano armata. Penso allo stupro e all'omicidio di Anna Carlini, avvenuto 18 mesi fa sotto al tunnel della stazione, di fronte all'area di risulta, a opera di rumeni poi scappati e adesso latitanti, che il Comune aveva l'obbligo di controllare. Invece, lì c’era un vero e proprio "business del posto letto" , dove ogni sera gruppi di rumeni, senegalesi e altre nazionalità si dividevano lo spazio del tunnel e una brandina per 10 euro a notte. È di qualche mese fa anche la notizia di uno stupro da parte di un senegalese in pieno giorno, sempre in pieno centro. Io ho due figlie femmine e non sono mai stata una mamma apprensiva, loro lo possono testimoniare. Da due anni a questa parte lo sono diventata. Ogni volta che escono per andare a fare una passeggiata in centro, chiamo in continuazione perché ho paura. Non posso limitare la libertà, posso e devo sicuramente vigilare ma è un dato di fatto che difficilmente può essere smentito: Pescara ha bisogno di più controllo e più sicurezza. Se così non fosse, chiederei al Sindaco: come mai installerete 75 nuove telecamere, grazie allo stanziamento di 900 mila euro del governo? Quello stesso governo che lei contesta sul decreto sicurezza? Vuole o no più sicurezza, più diritti per i cittadini onesti, meno degrado nelle periferie, più controllo nelle scuole, per la nostra città?"
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