Legnini: "Ecco il mio laboratorio politico per l'Abruzzo"


Il candidato presidente del centrosinistra: "Regione deve essere autorevole e rispettata"


di Emma Derossi
Categoria: ABRUZZO
03/01/2019 alle ore 14:14



“Stiamo creando un progetto nuovo, un laboratorio politico nuovo per l’Abruzzo”. Twitta così Giovanni Legnini, neo candidato presidente del centrosinistra ed ex vicepresidente del Csm, a un mese dalle elezioni regionali del 10 febbraio 2019
Legnini sottolinea come il progetto su cui si sta lavorando debba “essere capace di parlare oltre i confini della nostra regione, per dare voce, rappresentanza alla società e alle forze politiche e per rendere la regione forte e autorevole. Forte e autorevole e una comunità regionale rispettata e rispettabile”. 

PROGRAMMA

Nel programma politico di Legnini verrà data priorità al lavoro. Durante l’incontro tenutosi a fine dicembre all’ex Cofa di Pescara, l’ex vicepresidente del Csm aveva posto l’accento sull’importanza della tutela del lavoro: “Tutelare il lavoro che c’è e creare l’opportunità di lavoro che non c’è. La Regione c’entra con questo obiettivo e noi dobbiamo assumerlo come paradigma dell’azione amministrativa. Mi impegnerò a trovare la formula per far sì che ciò che viene fatto a proposito della valutazione dell’impatto finanziario delle leggi di cui mi sono occupato per tanti anni, cioè quella verifica ex post degli effetti finanziari di una norma di legge, di una decisione amministrativa o un decreto attuativo, la si faccia anche per il valore lavoro. Farò sì che quando si approverà una legge regionale si valuti, prima e dopo, se quella legge regionale aiuti o no a creare lavoro per il sistema delle imprese e delle pubbliche amministrazioni oppure le riduca. Un misuratore di qualità della legislazione, un misuratore della qualità dell’allocazione delle risorse…”. 
Altra priorità sarà data alla sanità, poiché  “il diritto alla salute deve essere uguale per tutti come dice la costituzione. Alcune cose sono state fatte ma bisognerà farne altre. Il misuratore delle decisioni non sarà il localismo ma il diritto alla salute dei cittadini che faranno riferimento a quei territori”. 
Terza e quarta priorità, ma non per ordine di importanza, la formazione, l’istruzione, l’università, la ricerca nonché la tutela dell’ambiente. 

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