Gattopardi a Pescocostanzo


Com'è triste Venezia, e anche Pescocostanzo, soltanto un anno dopo per chi è costretto a saltare da un partito all'altro


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
03/01/2019 alle ore 08:56



Com’è triste per chi è costretto a saltare da un partito all’altro, a passerellare e a selfeggiare, e deve mantenersi in equilibrio opoppando da destra a sinistra e poi una volta fatta una scelta di campo, sì proprio a sinistra dove mai e poi mai ve lo giuro anzi vi sfido a dire il contrario, deve poi passare dall’amico al nemico, dal bianco al nero, dall’ex presidente al suo opposto come se niente fosse, tanto chi se ne accorge: è passato un anno. 

Com’è triste Pescocostanzo usato come palcoscenico dei Gattopardi di destra e ora di sinistra, e che soltanto un anno fa accoglievano col tappeto rosso la ministra Beatrice Lorenzin, prima ospite della sottosegretaria Federica Chiavaroli che le mette a disposizione la casa e poi aiutata ad acquistare un appartamento, sul suo stesso pianerottolo.

Mannaggia com’è triste questa nemesi: anche quest’anno a Pescocostanzo c’è la Lorenzin ma nessuno la nota, nessuno se la fila. No, non fa più notizia. E purtroppo non fa più notizia neppure per lei, la ex sottosegretaria, che lo scorso anno (Beatrice di qua e Beatrice di là), pubblicava sui social la foto del 31 dicembre con tutti gli amici intorno al tavolo di casa sua, amicizia da sbandierare e da esibire, e quest’anno manco un selfie. Beatrice chi?

E mentre la ex ministra si fa la sua vacanza nel più completo e rasserenante anonimato, ecco che la Chiavaroli esibisce la sua più recente conquista politica: Giovanni Legnini, ex vice presidente del Csm e attuale candidato del centrosinistra. E’ con lui, ai piedi della bellissima scalinata di Santa Maria del Colle (presa d’assalto in questi giorni dai bambini con gli slittini), che si fa fotografare sorridente e soddisfatta l’ex sottosegretaria pronta al grande salto alla Regione dopo aver incassato la bocciatura alle politiche del 4 marzo scorso. Ed è passato solo un anno, mica una vita.

ps: In realtà Pescocostanzo non è triste per niente, per chi ci va con gli amici, a festeggiare un Capodanno, perché è bella allegra imbiancata, festaiola, accogliente e con dei botti da fare invidia a Fuorigrotta. Insomma, è un evviva grande così (per gli oppoppisti invece, è una gran fatica).

 

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