Nel 2016 sono oltre 3 milioni 200 mila in Italia le persone che dichiarano di essere affette da diabete, il 5,3% dell'intera popolazione. E’ quanto rileva l’Istat. La diffusione di questa patologia è quasi raddoppiata in trent'anni, causa anche l’allungamento dell’età: coinvolgeva il 2,9 per cento della popolazione nel 1980). Ma anche rispetto al 2000 i diabetici sono 1 milione in più. Non fa eccezione l’Abruzzo, seppure con le debite proporzioni: se 17 anni fa i diabetici erano 59 mila, nel 2016 gli abruzzesi affetti da diabete erano 76 mila, di cui 63 mila ultra sessantacinquenni.
La regione Abruzzo infatti, insieme a Calabria, Basilicata, Sicilia, Campania e Puglia è quella in cui si registrano valori più elevati di diffusione della patologia nella popolazione degli anziani. Il report dell’Istituto nazionale di statistica evidenzia come il diabete sia una patologia fortemente associata allo svantaggio socioeconomico oltre che a sedentarietà e obesità. A proposito di quest’ultimo fattore di rischio, si rileva inoltre come l’obesità tra i bambini e ragazzi abruzzesi, tra i 6 e i 17 anni, sia più diffusa che altrove: il 28,4 per cento, contro una media nazionale del 24,9.
Anche per la mortalità associata al diabete (che negli ultimi dieci anni è in diminuzione a livello nazionale) le regioni del Mezzogiorno presentano livelli sensibilmente più elevati per entrambi i sessi rispetto alle regioni del nord. Per quel che riguarda nello specifico l’Abruzzo, rispetto al 2003, secondo l’ultima rilevazione, il tasso di mortalità si è ridotto tra le donne, ma è aumentato tra gli uomini, unica regione a registrare questo primato negativo insieme alla Basilicata e alla provincia autonoma di Bolzano.