Il cantautore salernitano An To, residente in Abruzzo ormai da molti anni, per girare il suo nuovo video clip ha scelto un set indiscutibilmente suggestivo: il borgo di Nocciano.
Il brano “Ridevano tutti di me”, che tratta il sempre più diffuso e attuale tema del bullismo, è stato realizzato da Le Brì Production; nel video, con un suo pezzo rap, appare anche Massi, un ragazzo 27enne con una diagnosi di autismo.
Domenica 16 dicembre, alle 14,30 presso il Castello De Sterlich-Aliprandi, si è svolto anche un casting rivolto a giovanissimi, che ha coinvolto numerosi ragazzi di Nocciano, che hanno indossato le vesti di bulli e quelle di un adolescente vittima di bullismo. Impaginato ha intervistato questo giovane talentuoso cantautore.
Come e quando è arrivata la musica nella sua vita? “Ecco, in realtà non è arrivata subito anche se in me c’è sempre stata l’esigenza di comunicare attraverso le parole. Infatti inizialmente scrivevo semplici versi che poi però, quasi spontaneamente si sono trasformati nei testi delle mie canzoni”. Sottolineando come certamente il fortunato incontro e la collaborazione con l’ormai amico Giò Di Tonno, abbia agevolato il suo percorso, dandogli inoltre un forte stimolo a proseguire in quella direzione, ha quindi continuato AnTo: “L’incontro con l’amico Di Tonno mi ha spronato davvero molto ma all’improvviso la musica è diventata il mio unico e privilegiato strumento di comunicazione”.
Ha raggiunto un importante traguardo e molti riconoscimenti, cosa ha determinato a suo avviso il suo successo, oltre sicuramente al suo talento? “Posso certamente affermare che tutto quello che ho realizzato fino ad ora è il frutto di un costante impegno e di un duro ed intenso lavoro. Sicuramente il successo prima o poi arriva se c’è passione in quello che si fa e se dall’altra parte c’è chi sa apprezzare il tuo lavoro, chi ti supporta, chi ti ascolta e chi soprattutto, crede in te”.
Il cantautore ha poi precisato che il successo arriva anche grazie a quello che si racconta nei propri testi, specialmente quando si parla della quotidianità, delle cose reali, di ciò che fa stare bene o al contrario, di ciò che fa stare male; “se sono appunto parole che arrivano dritto al cuore, allora sì che hai fatto centro! Per me questo è il successo, arrivare alla gente!”
Com’è nata la scelta del Borgo di Nocciano per le riprese del suo ultimo videoclip musicale? “Senza alcun dubbio Nocciano rappresenta uno dei borghi meravigliosi e suggestivi che l’Abruzzo ci regala ed è stata una location perfetta per le riprese del mio videoclip”, aggiungendo come Nocciano sia anche il luogo dove è stata fondata la casa di produzione”Le Brì Production Italy”, di Clarissa Leone e Massimiliano Britti, “i quali sin da subito hanno creduto nel progetto e prodotto il videoclip”.
Un tema importante e purtroppo attuale quello trattato nel pezzo, ossia il bullismo, qual è dunque il suo obiettivo? “È facile prendersela con i più deboli, fragili, sensibili come me, a volte magari solo per apparire più forti agli occhi degli altri. Non tollero in alcun modo la necessità di ricorrere alla violenza, psicologica o anche fisica, specie se poi le vittime, come purtroppo spesso accade, sono persone con disabilità e quindi impossibilitate a difendersi. Ecco da dove è nata l’idea di cantare la canzone con un mio caro amico con diagnosi di autismo e suo malgrado, anche lui vittima di bullismo. Ho voluto cantare la canzone con lui al mio fianco per raccontare queste situazioni gravissime che dovrebbero essere sempre denunciate! Insomma ho voluto affrontare un tema così attuale anche attraverso gli occhi di un ragazzo con una patologia tanto diffusa, quale l’autismo”.
Quali valori e cosa vuole trasmettere con i suoi brani? An To ha affermato che con i suoi testi vuole raccontare la quotidianità, tutto ciò che ci permette di andare avanti, ciò che ci turba o altera il nostro equilibrio, la verità, l’amore, la voglia di continuare nonostante le difficoltà; ed ancora, il rispetto, il dolore, la bellezza della vita, “questi sono tutti temi fondamentali che non mancheranno mai nelle mie canzoni”.
Quali prospettive per il cantautorato italiano e quali difficoltà? “Credo che oggi sia sempre più complesso per un giovane talento, emergere e soprattutto, godere dell’apprezzamento del grande pubblico. Di conseguenza vi è il rischio che la musica italiana non realizzi più dei grandi successi ma produca solo canzonette frivole e destinate a vita breve”.
Chi è stato l'artista che più l'ha influenzato e che in qualche modo risuona nei suoi pezzi? “Ho sempre ascoltato un pò di tutto sin da bambino. Franco Battiato mi ha accompagnato durante tutta la mia adolescenza. Poi ho ascoltato David Bowie, Sting, solo per citarne alcuni. Oggi dico con certezza che la musica è stata la mia compagna di giochi preferita, lo è stata in passato, certamente lo continua ad essere ora e lo sarà sempre, perché mai mi tradirà!”
Chi è An To
Antonio Tagliaferro, in arte An To, nasce a Salerno, classe ’79. Già da piccolo si appassiona al canto e alla musica, entrando a far parte del coro della Parrocchia. Agli inizi degli anni novanta impara a suonare la chitarra da autodidatta e fonda il suo primo gruppo “I Mantha”, esibendosi con cover anni 60/70, in diversi locali della sua città.
Successivamente inizia a comporre brani inediti e partecipa ad alcuni concorsi locali, ottenendo sempre grandi riconoscimenti ed apprezzamenti da parte della critica e del grande pubblico. Il genere di An To spazia dal pop al rock melodico. Consapevole del suo talento, decide di perfezionarsi come artista e come cantante, frequentando diversi stage e corsi di canto lirico e moderno.
Fondamentale il suo incontro che poi si è trasformato in amicizia, con l’artista Giò Di Tonno, protagonista del musical di Riccardo Cocciante “Notre Dame De Paris”, nonché vincitore del Festival di Sanremo dell’edizione 2008. Proprio con Di Tonno, An To, scriverà la sua prima canzone “Ombra di te”, un importante pezzo che lo porterà lontano fino alla finale regionale dell’Accademia di Sanremo.
Nel 2003 An To partecipa al concorso nazionale canoro “Voci nuove” svoltosi in Verbania, dove con il brano “La tua isola” ottiene il premio per la migliore musica. Si avvicina anche al mondo del teatro ricoprendo ruoli in due musical: “Notre Dame De Paris” e “Dracula in love”. Nel 2008 An To pubblica, con la produzione di Giancarlo Meo, due singoli “Io vivo” e “Come si fa”.
Nel 2011 viene scelto dallo staff di Hit mania come giovane cantautore emergente; due dei sui brani vengono così inseriti nella compilation “Hit mania champions”. Lo stesso traguardo viene raggiunto anche nel 2012, con altre due sue canzoni. Nel 2017 cura la colonna sonora del cortometraggio “La buona Terra”, finalista all’Edinburgh film Festival, con il brano “L’infinito”.
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