Ma la politica della lapidazione tout court non porta benefici...


A24 e A25: chi non sa fare, fa pagare pegno sempre a cittadini e imprese


di Leone Protomastro
Categoria: ABRUZZO
28/12/2018 alle ore 10:01

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Prenditori di Stato. Queste le parole scelte dal ministro delle Infrastrutture per “accogliere” il player privato nell'incontro (l'ennesimo dopo quello imbarazzante dell'Aquila) sulla questione del caro pedaggi della A24 e della A25. 

Ne ha anche per gli amministratori locali che, senza contaminazioni ideologiche ma fatti alla mano, hanno manifestato tutto il loro dissenso per un disservizio oggettivo.

"Mentre il Governo sta lavorando per sterilizzare gli aumenti dei pedaggi autostradali di inizio anno - ha attaccato il ministro pentastellato - è singolare assistere alle proteste dei sindaci di quei partiti che negli anni passati, hanno consentito che i concessionari mettessero le mani nelle tasche degli italiani e hanno blindato quei contratti-regalo in favore dei prenditori di Stato".

La strategia del tutti contro, insomma. Che porta però ad un bivio molto rischioso: non è saggio scegliere di non affrontare nel merito le questioni, lapidando tutto l'arco degli interlocutori con generiche accuse (pesanti come pietre aguzze). Perché aggiunge sale su ferite mai sanate, perché aumenta il divario ormai certificato tra palazzo e resto del paese, perché smaschera quella narrazione da libro Cuore che ha sì portato in dote voti e percentuali, ma che poi si sta infrangendo sul muro della realtà.

Come quel ragazzino viziato che pensa di superare gli esami universitari dolendosi di un sistema corrotto, delle preferenze dei professori, delle presunte irregolarità: e che quindi arriva all'esame senza aver studiato una sola pagina. Un vero asino.

Secondo il vice presidente di Strada dei Parchi Mauro Fabris "abbiamo dato ampia disponibilità rispetto alle cose che ci sono state chieste, compresa la questione tariffaria".

Per cui ecco una ulteriore apertura nel risolvere la questione, nonostante l'atteggiamento della politica che, anziché sciogliere i nodi, si è diretto verso altri lidi e si è caratterizzato da una doppia condotta: non solo non conosce fino in fondo dove quel nodo arriva e da dove parte, ma soprattutto non sa come gestirlo. Come mille altre cose.

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