Bilancio regionale: investimenti bloccati e fondi vincolati. La protesta sindacale


Cgil Cisl e Uil Abruzzo concordi: il consiglio fermi la mannaia dei tagli alle politiche sociali e ai servizi pubblici


di Lucia Rossini
Categoria: ABRUZZO
27/12/2018 alle ore 13:10



Bilancio regionale 2019-2021: investimenti bloccati e fondi vincolati. La protesta sindacale di Cgil Cisl e Uil Abruzzo si concretizza in una richiesta al consiglio: “Fermi la mannaia dei tagli alle politiche sociali e ai servizi pubblici” osservano Carmine Ranieri, Leo Malandra e Michele Lombardo.

E oservano che il bilancio di previsione 2019-2021 della Regione Abruzzo si presenta pesantemente ingessato a causa dei tagli che vari governi nazionali hanno operato negli ultimi anni ai fondi destinati alle Regioni, per la necessità di ammortizzare i debiti accumulati nel passato ed anche in conseguenza delle norme in materia di pareggio di bilancio.

“E tuttavia il risultato di tutto questo è che il bilancio della Regione è di nuovo improntato al rigore, che si è riproposto il problema della carenza di risorse destinate ad investimenti e programmi fondamentali per la vita sociale ed economica abruzzese. Iniziative e progetti che potranno essere realizzati (salvo alcune eccezioni) quasi esclusivamente ricorrendo ai fondi europei”.

Secondo le tre sigle la previsione di spesa si concentra quindi in quella corrente, “poco o nulla andrà agli investimenti che gli abruzzesi aspettano e che sono necessari anche per rilanciare la crescita e il lavoro in questa regione”. Si parla soltanto di spese ordinarie, appunto in conto corrente, che riguardano soprattutto il funzionamento degli organismi istituzionali dell’Ente Regione, la sua gestione economico-finanziaria (essenzialmente a servizio del debito, non essendo previste nuove richieste di finanziamento) e trasferimenti per servizi in conto terzi.

“Come se questo non bastasse, - aggiungono - anche la Regione Abruzzo dovrà fare i conti con le scelte contenute nella Legge Finanziaria nazionale, in corso di approvazione in Parlamento, che certo non mira a finanziare e sostenere gli investimenti nelle regioni meridionali. Così, in una fase economica che in Abruzzo rende difficile immaginare un aumento delle entrate derivanti dai tributi locali, dunque una maggiore disponibilità finanziaria, sembra davvero complicato che la Regione con scarsi investimenti pubblici possa cambiare marcia e migliorare le performance negative registrate dagli indicatori economici e occupazionali”.

E aggiungono: “Se guardiamo poi agli specifici ambiti di intervento si registra un consistente taglio in settori importanti come l’istruzione e il diritto allo studio, l’assetto del territorio e l’edilizia abitativa, i trasporti e il diritto alla mobilità, con una riduzione di quasi 10 milioni solo sul trasporto pubblico locale. Altri tagli dolorosi riguardano anche le politiche sociali, dove diminuiscono gli interventi per l’infanzia, i minori e gli asili nido, la disabilità o gli anziani. È proprio su questi temi, che riteniamo fondamentali per lo sviluppo dell’Abruzzo ma anche per sostenere la parte più fragile della nostra comunità, che chiediamo ai componenti della prima commissione e all’intero consiglio regionale di cercare in ogni modo di scongiurare la mannaia dei tagli. E tutto ciò pur nella consapevolezza delle restrizioni di bilancio”.

 

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