“Ho preso la parola in moltissime circostanze, nei contesti internazionali più alti, davanti alle più alte cariche dello Stato e numerose volte. Dappertutto si verifica una qualche tensione, una qualche emozione. Ma l’emozione che provo oggi davanti a voi è particolarmente elevata perché sento il peso della responsabilità nel comunicarvi che aderendo al vostro caldo e motivato, netto invito, mi candido a presidente della Regione Abruzzo”.
Così l’ex vicepresidente del Csm Giovanni Legnini nel corso dell’incontro con amministratori e cittadini abruzzesi a Pescara nel Padiglione Becci (area ex Cofa). Un lungo incontro in cui Legnini ha esposto il suo programma per la Regione nel caso in cui dovesse essere eletto, illustrandone i punti salienti.
ALLEANZE
Tra le prime azioni che Legnini si è impegnato a compiere se verrà eletto presidente, quella di far approvare al Consiglio Regionale una nuova legge per conferire poteri effettivi per far sì che tutte le decisioni, gli atti di indirizzo, le leggi che impattano sulla vita degli enti locali, sui poteri dei sindaci, ricevano un parere effettivo e di esso si tenga conto nella comunità legislativa regionale. Il secondo impegno di Legnini sarà quello di istituire un canale di comunicazione diretto con i sindaci, utilizzando la tecnologia digitale in ogni sua forma, in modo da valutare proposte e critiche che se fondate saranno accolte, se invece infondate “dovranno ricevere risposta”.
Legnini sottolinea come “l’istituzione regionale non possa essere avvertita come un organo respingente, burocratico, inefficiente. L’istituzione regionale deve assolvere innanzitutto alla funzione di ascolto e deve interloquire con sindaci, cittadini e mondo delle imprese”. L’ex vicepresidente ribadisce che il suo è un progetto politico ex novo: “Non vi sarà un partito e satelliti dei partiti ma una coalizione ampia, una costellazione di soggetti candidati, un’alleanza tra progressisti e liberali, un’alleanza tra il popolarismo e i moderati di questa regione. Un campo largo, quel perimetro costituito dai valori della nostra costituzione, dai valori fondativi del diritto dell’uomo, dai valori della democrazia rappresentativa. Vogliamo creare una nuova alleanza per l’Abruzzo tra cittadini, forze politiche e istituzioni locali”.
EREDITA’
C’è spazio anche per una domanda postagli frequentemente, quella dell’eredità lasciatagli dalla giunta precedente, un’eredità che sappiamo non essere semplice, da cui il candidato presidente cercherà di estrapolare i lati positivi:”Quando si riceve un’eredità si valorizza tutto ciò che di positivo vi è in quell’eredità. Si portano avanti progetti, si completano i programmi, si attuano le buone decisioni assunte e ce ne sono. Allo stesso tempo, nel ringraziare la giunta uscente e le amministrazioni regionali che li hanno preceduti per tutto ciò che di buono hanno fatto, dico a loro e dico a tutti che i cittadini, i sindaci, le imprese, ci chiedono di cambiare e noi dobbiamo cambiare se vogliamo animare un nuovo progetto. Non c’è bisogno di misurare la misura della continuità e quella della discontinuità. Non mi sentirete mai pronunciare nessuna di queste due parole. Se ho vinto ogni resistenza rispetto a percorsi che mi portavano altrove è perché vorrei scrivere con tutti voi un’altra storia per la nostra Regione, un progetto in cui tutti i cittadini possano riconoscersi”.
PROGRAMMA
Nel programma di Legnini vi sono dei punti fermi, e tra questi, priorità su tutti, c’è il lavoro. “La tutela del lavoro che c’è e la creazione dell’opportunità di lavoro che non c’è. La Regione c’entra con questo obiettivo e noi dobbiamo assumerlo come paradigma dell’azione amministrativa. Mi impegnerò a trovare la formula per far sì che ciò che viene fatto a proposito della valutazione dell’impatto finanziario delle leggi di cui mi sono occupato per tanti anni, cioè quella verifica ex post degli effetti finanziari di una norma di legge, di una decisione amministrativa o un decreto attuativo, la si faccia anche per il valore lavoro. Farò sì che quando si approverà una legge regionale si valuti, prima e dopo, se quella legge regionale aiuti o no a creare lavoro per il sistema delle imprese e delle pubbliche amministrazioni oppure le riduca. Un misuratore di qualità della legislazione, un misuratore della qualità dell’allocazione delle risorse. Se si spende la risorsa pubblica bisognerà valutare anticipatamente se quell’utilizzo, per quella finalità, determinerà più opportunità per creare lavoro o meno. È un impegno perché senza lavoro non c’è vita. Non possiamo più permetterci che i nostri giovani vivano nell’angoscia e nella disperazione… Non tutto dipenderà dalla Regione, ci sono molti fattori, non alimenteremo l’illusione che con un buon governo regionale si risolva il problema della disoccupazione. Dipenderà dal contesto internazionale, dalle misure concrete Ue e governo nazionale. C’è però una quota di cose possibili da fare che dipende dalla Regione e quella quota dovremo farla fino in fondo”.
Altra priorità è la Sanità, ossia la salute come ha sottolineato Legnini che ha lodato l’assessore Paolucci per essere riuscito a portar fuori l’Abruzzo dal commissariamento.
“Il diritto alla salute deve essere uguale per tutti come dice la costituzione. Alcune cose sono state fatte ma bisognerà farne altre. Il misuratore delle decisioni non sarà il localismo ma il diritto alla salute dei cittadini che faranno riferimento a quei territori”. Il terzo obiettivo sarà la formazione, l’istruzione, l’università, istituti di ricerca. Il quarto obiettivo, quello della tutela dell’ambiente, obiettivo da centrare assolutamente e fattivamente.
Legnini punta a creare servizi efficienti, pro crescita, pro ambiente, pro salute. “Per realizzare tutte queste cose”, ha concluso, è importante tornare a conferire forza, autorevolezza all’istituzione regionale. Se i cittadini vorranno eleggermi presidente della Regione, non mi chiamate governatore, chiamatemi Giovanni se lo ritenete e se sarà presidente, perché credo nella democrazia rappresentativa, nella collegialità, nel principio di responsabilità delle decisioni”.
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