Chiude il Centro sperimentale di Cinematografia dell'Aquila


Una delle cinque sedi italiane della scuola di cinema più antica del mondo, nell'indifferenza della Regione


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
21/12/2018 alle ore 09:51



Chiude il Centro sperimentale di Cinematografia dell’Aquila, una delle cinque sedi italiane della scuola di cinema più antica del mondo, nell’indifferenza della Regione e dei suoi rappresentanti aquilani. Una scuola che ha formato eccellenti professionisti e ha contribuito a raccontare una città.

Un istituto, ricorda il giornalista Mattia Fonzi che della scuola si è occupato varie volte, che offriva un diploma parificato a una laurea triennale, che attirava gente da tutte le regioni  italiane e persino dall’estero, e che godeva di pochissimi finanziamenti. Insomma, un istituto autosufficiente. Ma Giovanni Lolli, vice presidente aquilano della Regione, ha deciso di chiudere questa scuola, e proprio alla vigilia delle elezioni. Nessuno ne parla, nessuna voce si è alzata dai parlamentari abruzzesi. Solo il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, a cose fatte e dopo la denuncia sui social, ha commentato che non è ancora detta l’ultima parola. L’ultima? Forse questa dovrebbe essere una delle priorità per una giunta ormai arrivata al capolinea e vincolata all’ordinaria amministrazione ma molto impegnata invece a fare nomine su nomine. 

La scuola è un’eccellenza per tutta la regione, è la più antica del mondo, ed è presente in sole cinque città italiane: Roma, Milano, Torino, Palermo e, appunto, L’Aquila. La “cenerentola abruzzese” – l’unica tra le città sede della scuola a non essere una metropoli – fu scelta dal Ministero per i beni e le attività culturali nel 2011.

Poco dopo il terremoto del 2009, in coincidenza con la crisi irreversibile della storica Accademia dell’Immagine, il Ministero, come anche la Regione Abruzzo e il Comune dell’Aquila, hanno deciso che questa eredità doveva essere assunta dal Centro sperimentale di cinematografia. Così è nata la sede abruzzese (di proprietà totalmente pubblica, fattore che causa periodicamente non pochi problemi al finanziamento delle attività), dove si studia esclusivamente “reportage audiovisivo”. Questo significa che chiunque voglia studiare reportage cinematografico nella scuola più antica del mondo deve necessariamente stabilirsi ai piedi del Gran Sasso.

Dal 2014 la direzione didattica della sede abruzzese è stata affidata a Daniele Segre, uno dei maggiori documentaristi italiani. Ma, a partire dalla sua nascita – negli anni Trenta – nella Scuola nazionale di cinema hanno studiato nomi come Michelangelo Antonioni, Arnoldo Foà, Claudia Cardinale, Marco Bellocchio, Paolo Virzì. Come anche, più recentemente, Riccardo Scamarcio, Alba Rorwacher, Valentina Lodovini, Carolina Crescentini e tanti altri.

ps: E adesso si chiude: e la Regione non muove un dito.