Ricostruzione L'Aquila, soldi e consulenze in cambio di esose varianti d'opera: 35 indagati


Nel mirino della procura aziende e funzionari Mibact, che ha ordinato un'indagine interna. Ai domiciliari anche il consulente della regione che presiede la commissione di collaudo del Teatro comunale


di Maria Elena Cosenza
Categoria: ABRUZZO
19/07/2017 alle ore 18:42



E' di 35 indagati, di cui 10 arresti ai domiciliari e 5 interdittive dall’attività professionale, il bilancio dell’operazione eseguita oggi dal Reparto Operativo del Comando Provinciale dei carabinieri dell’Aquila, su ordine del giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Romano Gargarella.

Agli arresti domiciliari sono finiti Lionello Piccinini, geometra del Segretariato Mibact, Antonio Zavarella, presidente della commissione di collaudo del Teatro comunale, Berardino Di Vincenzo, già segretario regionale Mibact e consulente della Regione, Marcello Marchetti, architetto del segretariato Mibact, Mauro Lancia, cotitolare della Lancia Srl, Giampiero Fracassa, direttore tecnico della Fracassa Rinaldo Srl, Vito Giuseppe Giustino, presidente del Cda dell'Internazionale, Antonio Loiudice, amministratore unico della Edilco, Graziantonio Loiudice, suo figlio, e Leonardo Santoro, geometra dell’Internazionale. Mentre sono stati raggiunti da misura interdittiva, della durata di due mesi, Giancarlo Di Vincenzo, architetto figlio di Berardino, Alessandra Del Cane, Michele Fuzio, progettista dell'Internazionale dei lavori al Teatro comunale, Domenico Pazienza, progettista dell'Internazionale dei lavori al Teatro comunale, e Michele Buzzerio, progettista dell'Internazionale dei lavori al Teatro comunale.

“Concorso in corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, nonché soppressione, distruzione e occultamento di atti veri”. Questa la pesante accusa nei confronti dei soggetti coinvolti, alcuni dipendenti del ministero dei Beni culturali che ha subito avviato un'inchiesta interna.

Secondo gli inquirenti le aziende coinvolte si sarebbero garantite l’assegnazione di gare d’appalto praticando ribassi particolarmente cospicui. E ottenendo successivamente compensazione attraverso il riconoscimento di varianti in corso d’opera.  Il compenso per i funzionari si sarebbe concretizzato attraverso l’affidamento di incarichi professionali a parenti o amici, le cui parcelle, proporzionate al valore dei lavori, si arricchivano alla concessione di ciascuna variante, oppure attraverso l’elargizione di somme in denaro. 

Per alcuni procedimenti si ipotizza sia la turbativa della gara per l’assegnazione dei lavori sia il relativo pagamento di somme da parte dell’imprenditore al funzionario compiacente, quale corrispettivo per il buon fine dell’accordo. Per evitare le comunicazioni obbligatorie all’Autorità anticorruzione (Anac) e il controllo, sarebbero state opportunamente concordate di volta in volta, con le ditte, perizie di variante al di sotto del 20 per cento dell’ammontare dei lavori, “spacchettando” in questo modo l’importo del recupero del ribasso.

Complessivamente poste sotto osservazione dai Carabinieri ci sono anche le procedure relative all’assegnazione ed esecuzione di 12 opere di restauro di altrettanti edifici di interesse storico-culturale. Di rilievo la procedura inerente le opere di recupero e restauro del Teatro Comunale di L’Aquila, i cui lavori sono attualmente in fase relativamente avanzata.

Come spiegano i Carabinieri in una nota, le indagini hanno messo in luce un serie di condotte poste in essere da alcuni funzionari pubblici, inseriti nell'ambito del Segretariato regionale del Mibact dell'Abruzzo, i quali, ricoprendo varie funzioni e ruoli nel contesto dell'assegnazione e controllo sulle opere di restauro successive al sisma del 2009, "avrebbero gestito le gare in maniera clientelare, attribuendo incarichi professionali (alcuni dei quali su scelta dell'amministrazione, altri su loro indicazione operati dalle stesse ditte interessate all'esecuzione delle opere) a parenti e amici".
L’indagine, avviata nel 2016 dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di L’Aquila è stata coordinata dal Procuratore Capo  Michele Renzo e condotta dal pm Antonietta Picardi della Procura della Repubblica di L’Aquila. Il Mibact "nel pieno rispetto del lavoro degli organi inquirenti e con spirito di collaborazione, ha avviato un'indagine interna per verificare l'iter dei procedimenti amministrativi per la ricostruzione e restauro del patrimonio architettonico aquilano danneggiato dal sisma del 2009 e dagli ulteriori eventi sismici del 2016" ha scritto in una nota il ministero guidato da Franceschini.