Qualità della vita in Abruzzo, L'Aquila ultima in classifica


Lo dice la classifica 2018 del Sole 24Ore


di Emma Derossi
Categoria: ABRUZZO
18/12/2018 alle ore 18:35



La classifica del Sole 24Ore sulla qualità della vita in Italia e in Abruzzo nel 2018 parla chiaro: L’Aquila si posiziona all’ultimo posto tra le province abruzzesi, e al 70esimo posto in Italia. La città sta tentando di tornare alla normalità dopo i disastri provocati dal sisma di magnitudo 6.3 Richter del 2009, in cui persero la vita 300 persone. Importante per il capoluogo abruzzese, il recupero della propria identità storico culturale, che tanto negli anni precedenti il sisma, aveva caratterizzato la città e che è divenuta una delle priorità della ricostruzione. 

Un’impresa non semplice, date le numerose situazioni critiche che affliggono la comunità aquilana. Non ultima la vicenda segnalata nei giorni scorsi dal capogruppo Cambiare Insieme Italia dei Valori-Avanti Abruzzo Lelio De Santis, che ha parlato dell’ennesimo dramma occupazionale, ossia quello del licenziamento di 40 lavoratori della Società Verdeaqua in seguito a una sentenza del Consiglio di Stato che ha decretato la chiusura dell’impianto sportivo e la fine delle attività svolte da 700 ragazzi. Una vicenda, aveva commentato De Santis, “con responsabilità politiche di ieri ed anche di oggi, produce un danno incalcolabile ed ingiustificato per la comunità aquilana, che perde importanti servizi sociali e sportivi, 40 posti di lavoro e determina probabilmente un indennizzo danni a carico del Comune di circa 3,8 milioni di euro. La Società Verdeaqua aveva un legittimo affidamento della gestione dell'impianto sportivo sino al 2037, in virtù di proroga risalente al 2002, a seguito del contratto sottoscritto dal Comune con l'Istituto per il Credito sportivo, per l'ampliamento della struttura per un importo di 2.122.850,00. Il contenzioso sorto per l'utilizzo legittimo dell'impianto da parte di altre Società sportive e la Delibera consiliare n.66 del 22 agosto 2016 hanno determinato uno scontro giuridico sulla regolarità dell'affidamento, senza la giusta mediazione delle Giunte succedutesi, che non hanno tenuto bene a mente le conseguenze di decisioni lasciate alle sentenze dei Tribunali”. Risultato? Niente servizi, niente impianto sportivo ma soprattutto niente lavoro. Una città che ha bisogno di crescere e il cui “Comune continua ad indebitarsi e la politica non offre un buon esempio di efficienza amministrativa e di capacità nel curare l'interesse generale”. 

ITALIA

La classifica è basata sull’analisi di 6 parametri: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero. Ne è risultato che la città più vivibile d’Italia è Milano, che svetta per reddito, lavoro e servizi, miglior smart city e dedizione alla cultura. Ultima in classifica Vibo Valentia, penalizzata dalle performance legate alla giustizia, servizi e redditi. 

Stabile Roma al 21° posto, che conferma la propria ricchezza per ciò che concerne il dato medio dei prezzi delle case (il più elevato in Italia), e la maggiore tendenza a fare investimenti. Tuttavia la capitale è penalizzata dai protesti, alto indice di litigiosità nei tribunali e denunce per reati di droga. Napoli, nonostante stiano peggiorando giustizia, sicurezza e lavoro, ha visto crescere ricchezza e consumi, grazie ai prezzi di vendita delle case. Miglioramenti anche per Venezia, Torino, Catania, Bari, Bologna e Palermo. 

ABRUZZO

Tornando alla nostra regione, l’Abruzzo vede Teramo in crescita, posizionata al 53° posto in classifica per ciò che concerne le città più vivibili in Italia e al primo tra le città più vivibili d’Abruzzo. La città ha guadagnato ben 7 posizioni rispetto all’anno precedente. Nel mezzo c’è Chieti, che si piazza al 57° posto guadagnando 11 posizioni e Pescara al 64° posto perdendo due posizioni.

Il capoluogo adriatico è però al 93° posto su 107 nella classifica nazionale per giustizia e sicurezza.Per ciò che concerne ricchezza e consumi, Chieti è al 62esimo posto, Teramo al 64 esimo e Pescara al 69esimo, tutte in crescita rispetto all’anno 2017. In calo L’Aquila che si piazza all’80esimo posto, sempre per ricchezza e consumi. 

Il capoluogo d’Abruzzo è però cresciuto nel settore affari e lavoro, piazzandosi al 74° posto, in crescita rispetto ai parametri degli anni precedenti. Teramo sale al 29esimo posto, seguita da Chieti (35esimo) e Pescara (70esimo, in calo). 

La buona notizia è che nel settore ambiente e servizi le 4 province abruzzesi sono tutte in crescita: Teramo 72esima, Chieti 76esima, L’Aquila 78esima e Pescara 83esima. 

Da segnalare, infine, un calo per ciò che concerne demografia e società che vede in calo Teramo, Pescara e L’Aquila ma non Chieti. Tempo libero e cultura vedono Pescara settima in classifica, in netta crescita con Teramo 11esima, L’Aquila 35esima (in calo) e Chieti 46esima. 

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