“I toni del ministro Toninelli travalicano ampiamente i livelli istituzionali che caratterizzano (o dovrebbero caratterizzare) i rapporti fra governo e concessionario”. Inizia così la replica di Strada dei parchi al post del ministro delle Infrastrutture.
“Il ministro sa benissimo (o dovrebbe sapere) che senza l’elaborazione di un Pef degno di questo nome gli aumenti dei pedaggi scatteranno “per contratto”.
E’ inutile che continui a sostenere che gli aumenti sono un libero arbitrio della Strada dei Parchi. Abbiamo sospeso, autonomamente, i rincari dei pedaggi decisi a gennaio quale disponibilità di buona volontà nei confronti degli utenti. Ma senza la garanzia di flussi finanziari costanti e garantiti da un Piano economico e finanziario pluriennale, dovremo assolutamente ripristinarli. Ed il ministro lo sa”.
“Occorre ricordare al ministro, infine, che ogni 10 euro di pedaggi autostradali, lo Stato (cioè le casse del ministero delle Infrastrutture) incassa 5,7 euro. Per farci capire da Toninelli, vuol dire oltre la metà. Il ministro questa estate ha fatto un’operazione importante di trasparenza. Ha tolto il Segreto di Stato sui bilanci e sui contratti di concessione autostradale. Così da questa estate è possibile vedere, proprio dal sito del Ministero, che Strada dei Parchi è l’unica concessionaria autostradale che in 15 anni di attività non ha mai distribuito utili ai propri azionisti. Che gli azionisti sono stati chiamati a sostenere le attività con aumenti di capitale di 180 milioni di euro. Hanno versato finora 670 milioni allo Stato e ne verseranno altri 560 fino alla fine della concessione”.
“Dov’è l’arricchimento ministro? Capitolo lavori: sempre dai dati pubblicati sul sito del MIT su decisione del Ministro, è facile verificare che SDP ha fatto il 100% degli investimenti previsti nella convenzione e nei piani finanziari. Anzi il 104% per essere precisi. Il ministro sa anche bene che, in questa terra di terremoti, per poter fare i lavori di Messa in Sicurezza Urgente sotto i viadotti, nel 2016 siamo stati costretti a ricorrere ai giudici amministrativi. La prima parte di quei lavori sono terminati a giugno 2018. Così se oggi A24 e A25 hanno sotto i 197 viadotti un sistema di sicurezza nuovo, lo si deve a due sentenze e al fatto che gli azionisti di Strada dei Parchi hanno deciso di anticipare altri 110 milioni di euro”.
E conclude: “Strada dei Parchi, le ribadiamo, è pronta a lavorare giorno e notte per trovare una soluzione che blocchi gli aumenti. E al tempo stesso le riconfermiamo che siamo pronti a fare più della nostra parte per avviare i cantieri per chiudere il piano di messa in sicurezza urgente appena avremo i decreti attuativi. Così tutti, ma proprio tutti, potremo di notte potremo dormire, sarà il riposo dei giusti”.
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