Tutto all’aria. Il parlamentare azzurro Antonio Martino fa saltare l’alleanza con Fratelli d’Italia e mette il veto su Marco Marsilio candidato presidente alle prossime regionali. È la rottura del centrodestra, una rottura ufficiale, traumatica, dolorosissima alla vigilia delle elezioni regionali. La risposta secca, durissima di Martino al sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi che ieri mattina ha ritirato la delega alle Finanze all’assessore di Forza Italia Annalisa Di Stefano, arriva ieri pomeriggio a mezzo comunicato stampa:
“È un atto di grave e incomprensibile ostilità nei confronti di Forza Italia in un momento decisivo per il centrodestra impegnato nella ricerca della compattezza sulla scelta del candidato alla presidenza della Regione alle prossime elezioni in programma tra due mesi. Il nostro partito sospende la fiducia nei confronti di Fratelli d’Italia in seno alla coalizione”.
Ma c’è molto di più, c’è la minaccia diretta:
“Se non c’è un atto immediato di scuse e di restituzione delle deleghe al nostro bravo assessore – chiarisce il segretario organizzativo abruzzese -, Fratelli d’Italia è fuori dall’alleanza in Abruzzo, non certo per responsabilità del partito della Meloni ma per il comportamento infantile, squadrista e irresponsabile di un sindaco che dovrebbe rappresentare la classe dirigente di una città come L’Aquila che invece pensa a progettare da tempo la fuga dall’amministrazione comunale per approdare in Regione solo per avere stipendi e indennità più alte”.
Ci sono insulti che fanno pensare che una composizione della crisi possa essere difficilissima:
“Con la massima considerazione per gli impiegati che sono l’anima degli enti pubblici, Biondi deve tornare a fare l’impiegato nel comune di Ocre, voglio ricordare che prima di essere candidato a sindaco, era un dirigente di Casapound, con tutto il rispetto per coloro che credono veramente in quella causa”,
aggiunge Martino che suona la carica contro Marsilio:
“Voglio anche ricordare che Biondi ha contestato la mia candidatura perché non sono dell’Aquila ma originario di un comune a 60 chilometri dal capoluogo regionale, mentre sta sostenendo con forza la candidatura alla presidenza della Regione di una persona degna di rispetto umano e politico come Marsilio, ma che è nato e vissuto a Roma, oltre ad essere coordinatore del Lazio, la classica doppia morale per fini politici personali. Se continua così, non sarà l’anatra zoppa a mandarlo a casa, ma la Comunità aquilana”.
Insomma, fine di un’alleanza. Affossata per sempre la candidatura del senatore di Fratelli d’Italia che nessuno in Abruzzo ha mai digerito troppo, a parte Biondi.
Tempesta quindi, una tempesta perfetta i cui effetti paradossalmente potrebbero avvantaggiare proprio Fabrizio Di Stefano, candidato delle civiche, uno dei nomi inseriti nel sondaggio che ha appaltato Silvio Berlusconi per sondare l’appeal dei vari candidati, e che sembra penalizzare Marsilio, che in Abruzzo nessuno conosce.
Ma che paradossalmente fa molto bene anche Giovanni Legnini, che si sta scaldando a bordo campo per candidarsi a capo di una serie di liste civiche di centro e di sinistra. Non è escluso che una porzione del centrodestra possa a questo punto appoggiare proprio l’ex vice presidente del Csm.
Ma lo scontro di ieri riporta tutto in alto mare.
Certo, il patto segreto tra Biondi, Marsilio e la stessa Meloni che, come ha lasciato intendere Martino, prevede la staffetta tra Etel Sigismondi e il sindaco dell’Aquila alla guida di Fratelli d’Italia, non fa bene né al partito né alla coalizione. Un patto di cui è naturalmente all’oscuro lo stesso Sigismondi. Una specie di rete di salvataggio post anatra zoppa.
Era successo tutto nei giorni scorsi, quando l’assessore Annalisa Di Stefano ha partecipato alla conferenza stampa di Martino.
“L’ex assessore – spiega il sindaco – ha preso parte a una conferenza stampa in cui il mio percorso politico è stato definito psichedelico, e si ipotizzava il venir memo di un rapporto di fiducia nei miei confronti in caso di ritorno alle urne a seguito della sentenza del Consiglio di Stato sulla cosiddetta anatra zoppa. Ho atteso pazientemente in silenzio – ha aggiunto Biondi – una presa di distanza che non c’è stata anche in considerazione della concomitanza della cerimonia per la riapertura delle Anime Sante, una festa che non poteva essere turbata dalle vicende amministrative”.
Insomma, tutto congelato: Biondi si è offeso, Martino gli ha fatto tana e adesso Marsilio si starà leccando le ferite.
E pezzi del centrodestra prendono le distanze. Come Gianfranco Rotondi per esempio, che ieri ha detto di essere pronto a correre da solo anche alle Europee:
“La rottura in Abruzzo tra Forza italia e Fratelli d’Italia mi dispiace ma non mi preoccupa. La nostra Dc è piccola ma è pronta a correre da sola in Abruzzo come alle elezioni europee. Non a caso oggi siamo assenti all’Ergife” .
ps: Tutto in alto mare quindi. Saranno giorni difficili: per Biondi e per Marsilio, principalmente.
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