Non la passeranno liscia, Umberto Di Primio e Nazario Pagano per essersi presentati a braccetto a Palazzo Grazioli da Silvio Berlusconi. Di Primio perché sta tentando di fare il colpaccio della candidatura (alla Regione, dice lui e spera Pagano, al Parlamento pensano tutti gli altri) a dispetto dei suoi ex amici Fabrizio Di Stefano e Mauro Febbo; e Pagano perché non lo ha detto a nessuno. Il comunicato diffuso a botta fredda dal parlamentare Di Stefano sul passaggio di Di Primio nelle file di Forza Italia, al di là della diplomazia dei benvenuti e dei bentornati, la dice lunghissima. Ricorre a un artificio retorico abusatissimo, Di Stefano, quando prima tesse le lodi della Pelino e di Pagano e poi introduce il “però, forse”.
“Però forse avrebbero agito con maggior rispetto nei confronti della classe dirigente di Forza Italia di Chieti se ai consiglieri comunali glielo avessero comunicato ufficialmente, anziché farglielo apprendere dalla stampa”,
scrive Fabrizio Di Stefano riferendosi al fatto che la notizia dell’incontro a Roma e del successivo passaggio del sindaco a Forza Italia è stata anticipata da Maperò. E solo una volta letta la notizia, Di Primio si è deciso a ufficializzare il passaggio.
Insomma, un comunicato che non promette niente di buono: quando Di Stefano tira in ballo i consiglieri comunali, in parte li invita a riflettere sull’affronto subito; e in parte si riferisce a tutti quelli, come lui, che non sono stati informati da Pagano. Il parlamentare ci tiene infatti a far sapere di aver appreso la notizia da Berlusconi in persona e del suo entourage.
C’è dell’altro, in quelle venti righe: viene sottolineato che Di Primio ha tradito, avendo abbracciato “le scelte ambigue di Alfano e di Ncd”, ma gli viene anche dato atto di essere rimasto fedele alle posizioni del centrodestra. Al contrario del sottosegretario alla giustizia Federica Chiavaroli: non la nomina, ma il riferimento è chiaro.
“A differenza – scrive parlando del primo cittadino – di altri esponenti del partito centrista, che sono rimasti in linea sia a livello comunale sia a livello nazionale, con la posizione di sostegno al No al referendum costituzionale del 4 dicembre scorso”.
Insomma, ogni riferimento non è per niente casuale.
Non è quindi propriamente un benvenuto a braccia aperte per Di Primio, e la sua presenza all’interno di Forza Italia adesso complica di parecchio la corsa alle candidature. E Di Stefano, che è un parlamentare abile ma anche molto vendicativo, è sicuro che gliela farà pagare: intanto per aver voltato le spalle a lui a Febbo in occasione dell’adesione a Ncd, e ora per essersi alleato con Pagano nel tentativo di tagliare le gambe ai parlamentari di lungo corso o a chi, come Febbo, sta facendo un pensierino suloa presidenza della Regione o sul Parlamento.
ps: comunque vadano le cose, per Forza Italia si prospetta un autunno caldissimo. E Pagano, che spera di accreditarsi nel cuore di Berlusconi come un portatore d’acqua (e di nuove leve), è quello al quale l’hanno giurata tutti.