Terre Aprutine, ecco il nuovo Parco Culturale Ecclesiale


Il vescovo di Teramo Atri Leuzzi annuncia istituzione di un sistema territoriale per valorizzare il patrimonio liturgico, storico, artistico, architettonico


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
03/12/2018 alle ore 15:19



Un Parco Culturale Ecclesiale denominato “Terre Aprutine”. Questo l’annuncio di Mons. Lorenzo Leuzzi al termine del seminario di studio presso l’Episcopio a Teramo. L’idea è quella di creare un sistema territoriale finalizzato a promuovere, recuperare e valorizzare, attraverso una strategia coordinata e integrata, il patrimonio liturgico, storico, artistico, architettonico, museale e ricettivo del territorio della Diocesi di Teramo-Atri.

Nello specifico, verranno messe in rete “mostre temporanee, convegni, iniziative culturali, pellegrinaggi, feste patronali, cammini e itinerari studiati anche per essere percorsi in mountain bike o a cavallo. Senza dimenticare le processioni, i presepi viventi e, non da ultimi, la nostra costa e il nostro mare”. Il progetto si servirà di un portale internet attualmente in fase di costruzione sostenuto dalla Fondazione Tercas con l’obiettivo di generare un circuito economico tramite il coinvolgimento degli operatori nel mondo della ricezione nonché le associazioni di categoria rappresentate in questa occasione dal presidente di Federalberghi Abruzzo Giammarco Giovannoli

“Il turismo religioso”, spiega mons. Leuzzi,”vuole diventare protagonista. Questo è importante per due motivi. In primo luogo perché il camminare, il visitare, sono una condizione esistenziale per i credenti. La seconda ragione risiede nel valore e nell’importanza della memoria storica, senza la quale non si va lontano. Il turismo religioso può aiutare la Chiesa e tutto il territorio a rialzarsi, anche dopo le ferite di un terremoto, come nel nostro caso. Noi saremo facilitati, in questo compito, dalla provvidenziale coincidenza con il centenario della canonizzazione di San Gabriele dell’Addolorata nel 2020. Sarà un’importante occasione per riscoprire i tesori culturali della nostra Diocesi. Con la speranza che sia anche una nuova opportunità per i giovani, di cui San Gabriele è patrono, nella costruzione del loro progetto di vita”. 

 

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