Rigopiano, D'Alfonso e quella foto inviata a Savini


L'ex dirigente ai magistrati: "Voleva farmi pressioni"


di Emma Derossi
Categoria: ABRUZZO
30/11/2018 alle ore 19:17



Rigopiano, giugno 2018. Le indagini sulla tragedia in cui persero la vita 29 persone travolte dalla furia della valanga sono in pieno svolgimento e i pm Massimiliano Serpi e Andrea Papalia sono in cerca di eventuali responsabilità in merito alla suddetta vicenda. 40 gli indagati, tra cui l’allora presidente della Regione Abruzzo (nel giugno 2018 ancora in carica) Luciano D’Alfonso, mentre i pm cercano di capire se in qualche modo sia coinvolto nella mancata predisposizione della carta valanghe. 

Savini e quel messaggio “inquietante” di D’Alfonso 

In quegli stessi giorni viene interrogato Giovanni Savini, ex dirigente del dipartimento di Protezione Civile per qualche mese nel 2014. L’uomo viene interrogato sui suoi rapporti con D’Alfonso, che racconta essere stati pessimi sin da subito e aggiunge addirittura di “essere stato esautorato nei suoi compiti”. Non solo. Savini racconta ai pm di aver ricevuto, un mese prima del suo interrogatorio, uno strano messaggio dall’allora Governatore. Il messaggio conteneva una foto senza alcun testo. Tale foto vedeva l’ex presidente della Regione Abruzzo su una bicicletta per bambini in un corridoio che Savini riconosce come l’interno dei palazzi della Regione. Si sarebbe trattato di un messaggio improvviso, dato che da quanto sostiene Savini, i due non avrebbero avuto più contatti dal 2016…fino a quel momento. I pm prendono nota di quel messaggio e, come riportato da Il Fatto Quotidiano, Savini commenta: "Ritengo sia un messaggio per avere da me una posizione a lui non sfavorevole. Ho ragione di ritenere che volesse in qualche modo assicurarsi che la mia testimonianza non fosse indirizzata nel delineare quel che ritengo sia stata la sua personale completa gestione della Protezione Civile in Abruzzo”. Nel frattempo, D’Alfonso, intervistato sulla questione, risponde di non aver avuto più contatti con Savini da prima che si concludesse il suo contratto in Regione. 

Archiviazione 

A 5 mesi di distanza dai suddetti avvenimenti, la procura ha chiuso le indagini con la richiesta di archiviazione del caso per gli ex governatori abruzzesi (Del Turco, Chiodi) tra cui lo stesso D’Alfonso, per mancanza di  prove certe a loro carico. Gli indagati, da 40 sono diventati 25 e tra le altre posizione stralciate, c'è lo stesso Giovanni Savini. 

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