La versione di Garpez: neanche con un fiore


Gli uomini che perseguitano le donne non meriterebbero neanche la pena di morte


di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
28/11/2018 alle ore 14:39



Recita un famoso adagio che le donne non si toccano neanche con un fiore. Il senso di tale indiscutibile affermazione è ovvio, se pensiamo che nella stragrande maggioranza dei casi di violenza “di genere" registrati, ogni anno, in Italia, gli episodi di aggressione contro il gentil sesso si aggirano su percentuali altissime, ed il più delle volte motivati (come se vi fosse un “motivo" per alzare le mani) da gelosia, invidia, possesso o da una visione malata e patologica di un sentimento che tutto può rappresentare, tranne che amore.

Amore deriva dal latino “a-mors", ossia assenza di morte e, quindi, vita. Tutti quei maschi (non hanno diritto di definirsi uomini) che vigliaccamente perseguitano, minacciano, picchiano ed, in certi casi, riducono in schiavitù le proprie mogli o compagne non meritano neanche la pena di morte, come accade in diversi Stati americani.

Perché, nel loro caso, la morte costituirebbe la fine della loro sofferenza. Che, invece, anche solo per un giorno dovrebbero a loro volta provare.

Il 25 novembre viene convenzionalmente individuato come giornata mondiale contro la violenza sulle donne. In pochi, forse, conoscono l'origine di questo “giorno della memoria”, voluto dall'ONU. Il 25 novembre del 1960, nella Repubblica Dominicana, tre sorelle, Patria Mercedes, María Argentina Minerva e Antonia María Teresa vennero uccise brutalmente dal regime del dittatore Trujillo a cui loro avevano tentato di opporsi.

Le sorelle Mirabal erano donne colte e decisero di organizzarsi per combattere contro le atrocità commesse da Trujillo. Insieme ai loro mariti diedero vita al "Movimento 14 giugno", gruppo politico di opposizione clandestina i cui membri furono perseguitati ed uccisi, come anche le sorelle Mirabal, catturate, condotte in una piantagione di zucchero, ed uccise a bastonate.

Oggi la violenza sulle donne conosce l'utilizzo di sistemi ancora più atroci e perversi, come quello di versare acidi corrosivi sul viso, quasi a volerne cancellare, una volta per tutte, l'identità. Purtroppo per questi meschini aggressori, le donne si rialzano dal fango in cui sono state gettate più forti e più belle di prima, dimostrando come ai vigliacchi resta solo la rabbia di un ulteriore fallimento.

Proprio come le loro vite.

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