Anche l'Abruzzo piange Bernardo Bertolucci, grande maestro del '900


Addio a uno dei più grandi talenti della storia cinematografica italiana


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
27/11/2018 alle ore 07:29



È morto a Roma nella sua casa di Trastevere, circondato dall’affetto della sua  famiglia Bernardo Bertolucci, poeta, documentarista, regista, produttore, autore per eccellenza del cinema italiano e stella del cinema internazionale. Un’artista poliedrico che ha saputo raccontare il cinema nelle varie fasi del secolo scorso lasciando in eredità capolavori come Novecento, Ultimo tango a Parigi, Il tè nel deserto, Piccolo Buddha e L’ultimo imperatore, film che ha ottenuto 9 Oscar.  

Con la morte di Bertolucci il panorama cinematografico italiano e internazionale perde una grossa fetta di storia e un talento di altissimo livello. Che cosa ha significato tale scomparsa per il cinema italiano e per la cultura del nostro Paese? 

Impaginato.it lo ha chiesto al giornalista Paolo Mastri (Messaggero Abruzzo), Michele Fina (Responsabile Università e Ricerca Pd) e Gianni Melilla (Ex parlamentare Sel). 

 

PAOLO MASTRI 

"Un grande maestro che lascia al cinema italiano e al suo pubblico capolavori memorabili; un intellettuale del ‘900 capace di illuminare le nostre radici di popolo e la complessità dei rapporti interpersonali. Resta il rammarico, per l'Abruzzo, della crociata contro Ultimo tango a Parigi promossa dalla Procura generale del L’Aquila". 

 

GIANNI MELILLA

"Bertolucci ha innovato profondamente il cinema internazionale con un linguaggio nuovo che raccoglieva l’ansia di cambiamento culturale, sociale e politico dell’Italia del boom economico e del 68. Bertolucci è stato il più grande interprete della bellezza del cinema italiano dopo la stagione irripetibile del neorealismo.Ci ha dato emozioni straordinarie. Ci ha arricchiti “dentro”. Per questo la sua arte non sarà mai dimenticata". 

 

MICHELE FINA 

"L’opera di Bertolucci ha avuto molte vite ma a me pare che abbia un’origine legata alla sua terra natale, cioè Parma. Mi riferisco alla tradizione melodrammatica. Da lì, Bertolucci ha generato un cinema tra impegno civile e star system, tra sensibile introspezione e violenta rappresentazione. Spesso un cinema in cui il fine ha giustificato i mezzi. Di certo un’opera che, com’è stato per pochi predecessori e pochissimi successori, è stata capace di primeggiare nel mondo".

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