Capita sempre più di rado di poter rivedere qualche film degli anni sessanta dove, a seguito di un perentorio fischio, il solerte vigile urbano fermava lo sventurato trasgressore del codice della strada e con voce stentorea chiedeva al malcapitato: “che fa, concilia?”
Indimenticabile, al riguardo, l'interpretazione del grande Alberto Sordi.
Al giorno d'oggi le cose sono decisamente cambiate.
Le modalità di contestazione delle infrazioni sono sempre più informatizzate e si avvalgono di “grandi fratelli” elettronici (tutor, telelaser e quant'altro) che difficilmente lasciano scampo a tentativi improvvisati di rimediare all'errore.
Ma il Corpo di Polizia Municipale, per carità, è sempre attivo, attraverso il continuo e solerte controllo svolto dai propri Agenti ed Ufficiali che a volte, però, sembrano avere atteggiamenti eccessivamente persecutori e poco tolleranti, al limite della rigorosa applicazione della legge.
Molti di voi si chiedono: ma se vengono contestate più infrazioni, i “vigili” guadagnano di più? È possibile, cioè, che un Comune stabilisca una percentuale aggiuntiva al dipendente della Polizia Municipale che “fa più multe?”.
In linea di principio è possibile.
Previo accordo tra Comune e Sindacati di categoria, sarebbe in linea teorica ammissibile modificare gli elementi costitutivi della retribuzione dei “vigili", stabilendo un “premio di produttività” ancorato al “maggior controllo" del territorio”, che avrebbe come riscontro oggettivo proprio la quantità ed entità delle contravvenzioni elevate.
D'altronde, non sono infrequenti le notizie che appaiono sulle testate dei maggiori organi di informazione concernenti aumenti sospetti degli introiti comunali in conseguenza di un maggior numero di sanzioni comminate per violazione del codice della strada.
Quindi, se al riguardo avessimo il dubbio di un particolare accanimento o riscontrassimo condizioni di eccessivo rigore nello svolgimento dell'attività di controllo del territorio, si potrebbe valutare di segnalare, anzitutto, l'anomalìa proprio al Sindaco del Comune di riferimento.
E, qualora tale tentativo risultasse infruttuoso, anche all'autorità giudiziaria.
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