La Corte dei Conti bacchetta anche la Asl di Teramo. Che finisce nella lista delle aziende sanitarie le cui gestioni verranno segnalate alla Presidenza del Consiglio e al ministero dell’Economia. Anche l’attività di controllo relativa all’Asl di Teramo ha infatti rilevato criticità nella gestione economica e nella situazione patrimoniale dopo quelle emerse per Pescara e L’Aquila. Che tipo di criticità? Innanzitutto una inadeguatezza del sistema di contabilità analitica la parziale attendibilità dei dati espressi in bilancio in merito alla riconciliazione dei debiti e dei crediti, ma soprattutto il mancato raggiungimento della riduzione, su base annua, del 5 per cento del valore complessivo dei contratti in essere nell'avvenuta rinegoziazione dei contratti per l'acquisto di beni e servizi. Anche per il 2015 i magistrati contabili rilevano come nonostante la contabilità separata non sia possibile individuare i “costi imputabili all'attività intramoenia”. Mentre è certo un aumento delle voci di spesa riconducibili all'acquisto di beni sanitari, in particolare all'acquisto di prodotti farmaceutici ed emoderivati (+22,5%), sangue ed emocomponenti (+543,9%) e dispositivi medici (+4,6%). La voce relativa agli acquisti di servizi sanitari (che rappresenta il 41,2 per cento dei costi totali) globalmente considerata, si attesta a quota 243,6 milioni di euro, segnando un aumento del 2,1 per cento rispetto al 2014. Ma la Asl di Teramo, sempre relativamente al 2015, registra anche il superamento del tetto della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, mentre non risulta raggiunto l’ obiettivo in materia di assistenza farmaceutica e di controllo dell'appropriatezza prescrittiva relativamente alla specialistica ambulatoriale.