Pescara, 20^ Festival Internazionale del Cortometraggio


Mercoledì 21 novembre, alle ore 18.30, Massimo D'Anolfi presenterà il suo ultimo documentario "Blu", presso il Mediamuseum, Museo del Cinema di Pescara.


di Redazione
Categoria: Eventi e Cultura
20/11/2018 alle ore 16:02



Mercoledì 21 novembre prosegue la seconda giornata della 20^ edizione del Festival Internazionale del Cortometraggio “Scrittura e Immagine”, organizzato dalla Fondazione Edoardo Tiboni e l’Associazione Culturale Ennio Flaiano, presso il Mediamuseum, Museo del Cinema di Pescara.

Dalle ore 16.00 alle ore 18.15 ci saranno le proiezioni dei cortometraggi selezionati, tra i 2.200 arrivati.

Alle ore 18.30, Massimo D’Anolfi, videomaker, sceneggiatore e regista di origini pescaresi, presenta il suo ultimo documentario “Blu”, realizzato con Martina Parenti, proiettato all’ultimo Festival del Cinema di Venezia e che costituisce un omaggio a tutti i lavoratori invisibili.

L’incontro sarà moderato da Paolo Smoglica.

“Blu” racconta un viaggio notturno e sotterraneo all’interno della TBM (Tunnel Boring Machine), il macchinario utilizzato per scavare i tunnel e le metropolitane di tutto il mondo. La partenza della TBM da una stazione ed il suo arrivo alla successiva, segnano le tappe del film, un passaggio che va dal buio del lavoro sotto terra, all'approdo in stazione, quando la rottura della paratia, libera i lavoratori dalle viscere della terra e dalla loro notte infinita.

Lo sguardo del film è rivolto ai luoghi normalmente inaccessibili e invisibili e mostra l'indissolubile legame tra uomini e macchine, tra alta tecnologia e lavoro manuale, tra sicurezza e paure ancestrali, tra programmazione e casualità.

Giovedì 22 novembre continuano le proiezioni dei corti selezionati dalle ore 16.00 alle ore 18.15. Alle 18.30 è la volta del film-documentario “Isis Tomorrow. The last soul of Mosul” di Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi. Parlerà del documentario Romina Remigio.

“Isis, Tomorrow” ripercorre i mesi di guerra attraverso le voci dei figli dei miliziani addestrati a diventare kamikaze, ma anche delle loro vittime e di chi li ha combattuti. Oggi i figli dei combattenti sono bambini che portano sulle spalle il peso di essere stati educati a uccidere i propri vicini e far sopravvivere l’ideologia per farla rinascere dalle ceneri dei padri. “Isis, Tomorrow” segue i destini delle famiglie sopravvissute dei combattenti nella complessità del dopoguerra, in cui il sangue della battaglia lascia spazio alle vendette e alle ritorsioni quotidiane, alla violenza, come unica risposta possibile alla violenza.

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