“I dati estrapolati dai telefoni sono stati ragionati e trasfusi in una informativa dei carabinieri del Nucleo investigativo di Pescara depositata presso l'ufficio di procura il 3 aprile 2017. Da tale giorno, i dati in parola sono diventati ostensibili alle persone offese che, dunque, potevano domandare visione e copia; copia che l'ufficio di procura ha puntualmente rilasciato quando ne ricevuto richiesta, con esclusione dei risultati investigativi coperti da segreto istruttorio”. Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianclaudio Bressa ha risposto all’interrogazione presentata dal deputato abruzzese Fabrizio Di Stefano sulle anticipazioni di stampa relative alla tragedia di Rigopiano. Ed in particolare alla notizia del rinvenimento del cellulare di una delle vittime, la cui memoria avrebbe evidenziato che il suo decesso non sarebbe avvenuto con immediatezza.
“L'ufficio requirente – ha risposto Bressa alla Camera - ha inoltre comunicato che quando, il 30 aprile 2017, il quotidiano il Centro ha pubblicato un articolo sul decesso non immediato di una delle vittime, omettendone il nome, il personale del Gruppo carabinieri forestale di Pescara, previa intesa con il procuratore della Repubblica reggente dell'epoca, si è recato il giorno stesso presso l'abitazione della famiglia della vittima, nelle Marche, per informare circa gli esiti degli accertamenti disposti sul telefono cellulare della congiunta e ciò proprio per evitare che i familiari apprendessero notizie così delicate dalla stampa. L'ufficio giudiziario ha, infine, riferito di non disporre di elementi sulle modalità e sui canali con cui tali notizie siano state veicolate alla stampa”.