La versione di Garpez: operazione "strade sicure"


Occorrono investimenti economici chegratifichino coloro che, quotidianamente, si preoccupano di garantire vivibilità e sicurezza


di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
16/11/2018 alle ore 08:16



Correva l'anno del Signore 2008 allorquando venne promulgata la Legge n. 125 del 24 luglio la quale espressamente stabiliva che “per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità, ove risulti opportuno un accresciuto controllo del territorio, può essere autorizzato un piano di impiego di un contingente di personale militare appartenente alle Forze armate”.

Nasceva così l'operazione “Strade Sicure”, una misura straordinaria pensata dal terzo governo Berlusconi per combattere la criminalità e garantire maggiore sicurezza ai cittadini.

Ministro dell'Interno dell'epoca era l'onorevole Ignazio La Russa.

In pratica vennero mandati i militari dell'esercito, con lo specifico compito di stazionare nelle strade e nelle piazze di 38 importanti città italiane, presidiando centinaia di obiettivi sensibili e pattugliare il territorio.

La misura doveva essere provvisoria, e durare soltanto sei mesi, salvo proroga di una sola volta.

In realtà, l'operazione “Strade Sicure" gode ancora di ottima salute, vedendo impiegati circa 4.800 soldati italiani a presidio degli obiettivi maggiormente sensibili e rappresentativi della nostra Nazione (ad esempio: Colosseo, Galleria degli Uffizi, piazza Politeama, e via discorrendo).

Apprendo oggi che un esponente di una coalizione politica locale, ha chiesto al Ministro dell'Interno di inviare l'esercito nella città di Pescara, soffocata ed in balìa di prostituzione e droga.

A parte la considerazione secondo cui (piaccia o meno) non è reato prostituirsi, ma sfruttare economicamente il lavoro delle varie “bocca di rosa", il problema della sicurezza a Pescara, come in tutte le città italiane, non si può fronteggiare con misure emergenziali e propagandiste (espresse, cioè, a ridosso delle elezioni amministrative), ma (già l'ho detto, mi pare, no?) attraverso investimenti economici che implementino, rafforzino e gratifichino coloro che, quotidianamente, si preoccupano di garantire vivibilità e sicurezza.

Altrimenti conviene prendere atto, una volta per tutte, di non essere capaci di operare una seria revisione della spesa e degli sprechi pubblici, ed andare a dormire alle sette di sera.

Ed allora…bonne nuit!

 

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