Manager abruzzesi in scadenza, proroghe in vista


In fondo i due manager delle Asl di Chieti e L'Aquila, Pasquale Flacco e Rinaldo Tordera vengono ritenuti di assoluta fiducia e indispensabili


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
14/11/2018 alle ore 07:07



Uno scade a primavera, l’altro tra un mese. E già da un po’ la Regione Abruzzo si sta arrovellando per capire come fare per non mandarli a casa. Basterebbe una proroga di un anno, e la giunta di proroghe e’ espertissima avendole già adottate per una serie di dirigenti e fedelissimi, ed è su questo obiettivo che l’amministrazione sta lavorando: un arzigogolo che le consenta di aggirare la legge, che le vieta espressamente. Ma non è un problema, questo. In fondo i due manager delle Asl di Chieti e L’Aquila, Pasquale Flacco e Rinaldo Tordera vengono ritenuti di assoluta fiducia e indispensabili, visto che hanno in corso i project financing.

Bisogna leggere tra le righe, per capire cosa stanno architettando. Dice infatti Giovanni Lolli in un’intervista al Centro:

“Stiamo facendo delle valutazioni, fermo restando che proroghe non possiamo farne, che non intendo procedere con le nuove nomine, cosa che dovrà fare, a mio parere, chi vincerà le elezioni, come è giusto che sia. Stiamo studiando il caso con l’Avvocatura regionale per capire come muoverci. A giorni comunque comunicheremo la decisione”.

Che decisione? Se i due manager sono in scadenza non c’è decisione che tenga. E cosa deve studiare l’Avvocatura regionale? Insomma da una parte Lolli dice che i nuovi manager dovrà sceglierli chi vincerà le prossime elezioni, dall’altra ha dato incarico all’Avvocatura di studiare una via di uscita. Forse, una proroga mascherata. Anche perché Tordera non ha neppure le carte in regola per essere rinnovato: non è infatti nel famoso albo d’oro voluto dall’ex ministro Lorenzin per i direttori generali delle Asl in quanto privo dei requisiti (e già la Regione a suo tempo aveva dovuto fare un’acrobazia degna del circo Togni per insediarlo, in quanto non iscritto nella graduatoria abruzzese).

Però adesso le cose si sono complicate. Anzi, da due giorni. Da quando il gup di Lanciano, Marina Valente, ha rinviato a giudizio per abuso d’ufficio proprio il manager della Asl di Lanciano Vasto Chieti, Pasquale Flacco, il dirigente Asl Tiziana Spadaccini – finita ai domiciliari nel marzo del 2017 – Stefano Maria Spadano dell’ufficio legale Asl e la dipendente Rita Pantaleone in merito alla maxi liquidazione da parte della Asl alla società Publiclean per il servizio di lavanderia dal 2009 al 2015. Prosciolto invece dall’accusa di riciclaggio di denaro, perché il fatto non sussiste, l’imprenditore Antonio Colasante, responsabile della Publiclean e unico ad essere finito in carcere, e altri quattro responsabili di società della Colasante Group – Enio Colasante, Sonia Pace, Vamillo Desiderioscioli e Costantin Gogonea – sui cui conti erano transitati gli oltre due milioni 130 mila euro ritenuto il surplus del dovuto per il servizio di lavanolo delle lenzuola degli ospedali e dei camici dei medici su 4,5 mln totali del bando di gara.

ps: Una sentenza che renderà più difficile il già complicato cammino verso la proroga. Sta di fatto che senza Flacco anche il project Maltauro rischia di restare al palo.

 

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