Cosa si è detto al congresso regionale della Flc Cgil Abruzzo


"Occorre un impegno dei lavoratori della conoscenza, nelle piazze, ma soprattutto nelle scuole e nei settori della conoscenza"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
12/11/2018 alle ore 13:37



Si è svolto a San Salvo il primo congresso regionale della Flc Cgil Abruzzo - Molise. Dopo le tante assemblee congressuali di base svolte nei luoghi di lavoro con gli iscritti, i congressi provinciali in Abruzzo e quello della territoriale in Molise, ieri, con l'elezione degli organismi dirigenti, si è concluso il percorso costitutivo del coordinamento regionale.

L'accorpamento tra la Cgil Abruzzo e la Cgil Molise potrà garantire strumenti, occasioni, possibilità e sinergie per sviluppare con più efficacia e coerenza l'iniziativa politico-sindacale, a partire dai temi comuni tra le due regioni, in modo di rappresentarli con maggiore forza nello scenario politico nazionale.

I lavori del congresso sono stati aperti dalle relazioni introduttive di Cinzia Angrilli (Flc Abruzzo) e di Pino La Fratta (Flc Molise), cui è seguito un dibattito in cui sono stati individuati temi e terreni di interesse comune sui quali è necessario rilanciare da subito l’iniziativa politico sindacale (aree interne e spopolamento, edilizia e sicurezza scolastica, organici, ruolo delle università).

Dagli interventi dei delegati è emerso come si debba proseguire con determinazione nelle azioni volte ad ottenere il superamento della Legge 107/2015 - quella sulla cosiddetta “Buona scuola” - che pur essendo stata depotenziata in alcuni aspetti grazie alla contrattazione (in primis per la chiamata diretta), continua a manifestare tante criticità (bonus docenti, alternanza scuola lavoro, formazione, migrazione dei docenti) dovute a una visione della scuola gerarchica e aziendalista. Allo stesso modo, relativamente all'Università e agli altri comparti della conoscenza (AFAM, Ricerca), si è convenuto sulla necessità di insistere per superare le tante contraddizioni prodotte dalla legge 240/2010 - la riforma dell’Università dell’ex ministra Gelmini - e dagli interventi legislativi di settore, al fine di garantire la qualità della didattica, lo sviluppo della ricerca e il diritto allo studio.

Da tutti è stata espressa la convinzione che il diritto all'istruzione è un diritto sociale, che viene compromesso dalla mancanza di investimenti e dalle diseguaglianze che hanno frammentato il nostro paese, in particolare nel Mezzogiorno e nelle aree interne. Per questo, nel rivendicare un sistema nazionale d’istruzione e di ricerca pubblica universale, garantito in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, il congresso ha espresso un netto NO alla cosiddetta autonomia differenziata e alle spinte che vorrebbero regionalizzare l’istruzione, perché la modalità con cui vengono perseguite, senza la preventiva definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni, non garantisce pari diritti civili e sociali dei cittadini su tutto il territorio nazionale, con il risultato di penalizzare ulteriormente il Mezzogiorno. Allo stesso tempo, in un contesto caratterizzato da fenomeni e manifestazioni razziste, violente e xenofobe, è stata sottolineata la necessità di un impegno straordinario dei lavoratori della conoscenza, nelle piazze, ma soprattutto nelle scuole e nei settori della conoscenza (luoghi di democrazia, di inclusione e di accoglienza), per far rinascere quella coscienza civile che in molti casi sembra sopita.

Al termine del congresso, che ha visto anche gli interventi del segretario della Cgil Abruzzo, Carmine Ranieri, e di quello della Camera del lavoro del Molise, Paolo De Socio, con le conclusioni della segretaria nazionale della Flc Cgil Francesca Ruocco, sono stati eletti i nuovi organismi dirigenti della Flc Cgil Abruzzo – Molise.

In particolare Pino La Fratta è stato eletto all'unanimità coordinatore regionale abruzzese-molisano.

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