Abruzzo, spesa sanitaria sfonda quota 2,8 mld (+21,6% nel quadriennio 2012-2015)


Si tratta dell'incremento maggiore registrato tra le regioni in piano di rientro


di Ilaria Proietti
Categoria: ABRUZZO
13/07/2017 alle ore 11:33



Ci risiamo. La spesa sanitaria rappresenta quasi l’85 per cento della spesa corrente (pagamenti) dell’Abruzzo. Che registra come la percentuale che si riferisce al 2015, sia la più elevata rispetto alle altre regioni in piano di rientro: l’Abruzzo ha insomma sfonda quota 2,8 miliardi con un incremento della spesa del 21,6 per cento nel quadriennio 2012-2015 e con un incremento del 7,6 per cento rispetto al 2014. E’ quanto rileva la Corte dei Conti nell’ultima Relazione sulla gestione finanziaria delle regioni.

Ma ad un incremento stratosferico delle spese non corrisponde una aumento della qualità dei servizi alle latitudini abruzzesi. Il monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) circa la qualità delle cure in 1371 ospedali del Servizio sanitario nazionale condensato nell’edizione 2016 del Programma Nazionale Esiti, mostra, rispetto al 2010, un generale miglioramento della qualità dei servizi erogati, ma con evidenti differenze territoriali. In Abruzzo (ed in Campania) invece è stata rilevata la più alta percentuale di strutture ospedaliere con qualità bassa o molto bassa. Il giudizio della magistratura contabile è implacabile “L’Abruzzo rientra tra le regioni con le performance negative percentualmente più elevate”.

Pesano, in questo quadro, non solo la valutazione sulle strutture ospedaliere, ma anche, ad esempio, la qualità delle prestazioni previste dai Livelli assistenziali di assistenza (Lea): insufficiente il livello di screening per la diagnosi precoce dei tumori della cervice uterina, della mammella e del colon retto. Insufficiente l’assistenza residenziale agli anziani. Criticità sull’assistenza farmaceutica: unica tra le regioni in piano di rientro l’Abruzzo incrementa su base tendenziale, la spesa convenzionata (+0,5 per cento), secondo l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) che rivela come al livello nazionale si registri una diminuzione dell’1,4 per cento. E un primato si registra pure nel numero delle ricette pro capite: 12 per gli abruzzesi contro le 10 della media nazionale. Stessa solfa per la spesa farmaceutica ospedaliera dove pure dovrebbero essere rispettati vincoli molto stringenti: l’incidenza di spesa più elevata sul Fondo sanitario regionale (Fsr) si registra in Abruzzo (5,59 per cento) preceduto in questa classifica negativa solo da Toscana (6,34) e Sardegna (5,70).