Brava Valeria! L'occhio del gatto/Il film/Euforia/#decimaMusa


#Euforia (Regia: Valeria Golino. Con: Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Isabella Ferrari, Valentina Cervi, Jasmine Trinca, Andrea Germani, Marzia Ubaldi. Genere: Drammatico)


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
03/11/2018 alle ore 09:58

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Nella sua seconda prova da regista la Golino dimostra un grande talento, oltre ogni più rosea aspettativa, secondo me. Ho trovato Euforia semplicemente perfetto, sotto ogni profilo.

E sono contenta dell’evoluzione di questa attrice, che non si è fermata da una parte del ciak, dimostra di saper “utilizzare” al meglio gli attori, riesce a raccontare una storia di vita articolata e complessa, ma insieme fatta di eventi semplici, che avrebbe potuto essere banale e addirittura lamentosa. Invece, anche grazie alla straordinaria coppia Mastandrea-Scamarcio, il racconto avvinghia gli spettatori, in un’altalena di riso e pianto, di disperazione e, appunto, euforia.

In meno di due ore si entra a fondo nel rapporto dei due fratelli, nelle loro debolezze e nelle loro doti straordinarie. Si capisce perché Ettore e Matteo, nonostante l’oscura paura che segue la scoperta della malattia (uno dei temi centrali del film), quando escono dall’ospedale, guardano il cielo e gli stormi e litigano e si sentono ancor più attaccati ad ogni minuto che la vita snocciola davanti a loro.

La storia però non si limita a rappresentare una famiglia colpita dalla maledetta “malattia del secolo”: parla anche dei due fratelli, del loro essere cresciuti allontanandosi, come spesso accade, per essere del tutto antitetici: uno è talentuoso, brillante, esagerato in tutto; l’altro è riflessivo, moderato, affidabile. Ma come chi ha superato i 40 sa bene, la vita insegna che le cose non sono mai nere o bianche, che le persone possono cambiare, idea, stile di vita, passioni.

Che spesso queste salvifiche inversioni di rotta sono legate ad eventi dolorosi o a prove difficili. Tutto è raccontato con profondità ed eleganza, anche estetica.

Alcune riprese, notatelo, sembrano penetrare l’essenza degli attori, decodificare i loro pensieri. Delle protagoniste femminili, ho apprezzato molto Jasmine Trinca, in una parte difficilissima: dovere rimanere in equilibrio tra la finzione del sentimento d’amore e la sincerità di un istinto affettuoso e protettivo.

Il film è anche un omaggio alla bellezza di Roma, inquadrata con l’occhio di chi la conosce nei suoi aspetti migliori. Soprattutto dall’alto. Con lo stesso sguardo puntato in su che hanno i due fratelli, quando si accorgono che hanno trovato la forza di guardare il cielo nonostante tutto e di stupirsi, ad esempio, per la bellezza delle evoluzioni degli stormi al tramonto.

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