Alimentazione, quelle fake news che fanno male alla salute


Successo per il convegno di Camera di Commercio e Feisa


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
03/11/2018 alle ore 10:13



Fake news nel mondo dell’alimentazione e importanza dell’educazione alimentare per evitare le bufale del sistema informativo mondiale. Questi i temi cardine su cui si è basato l’incontro promosso da Camera di Commercio e Fiesa (Federazione Italiana Esercenti Specialisti dell'Alimentazione e da Confesercenti Abruzzo), tenutosi nella sede della CC a Pescara lo scorso 31 ottobre. Nel corso del seminario, sono intervenuti il vice presidente vicario della Camera di Commercio Lido Legnini che ha ribadito l’importanza del settore agroalimentare come canale da preservare per promuovere e valorizzare il territorio, e il presidente regionale di Confesercenti Daniele Erasmi che ha sottolineato l’importanza di educare sin da piccoli alla buona alimentazione proprio per evitare fake news che distorcano il suddetto settore.

“C'è tantissima confusione", spiega il medico nutrizionista Antonio Pacella,"Oggi compriamo troppo, mangiamo troppo e sprechiamo troppo, ben 500 euro a famiglia ogni anno. Da una realtà fatta di poveri siamo passati a un'altra popolata da ricchi che acquistano male: in poche parole, siamo passati dalla fame all'Eden, in cui i bisogni sono tanti e le competenze per valutare la correttezza delle informazioni troppo poche. Nonostante i 2,1 miliardi di persone obese, non ci informiamo, ci limitiamo a leggere i titoli e diventiamo appunto vittime delle fake news”. Tra le bufale più diffuse vi sono quelle concernenti l’olio di palma, il kamut, che non è un cereale ma un brevetto e l’integrale che fa bene anche se contiene lettine. Pacella ribadisce che il cibo non cura, al massimo può prevenire malattie. Della stessa opinione Simona Lauri, tecnologo alimentare ed esperta di deontologia professionale: “È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”, commenta, “Da una piccola bufala si scatena uno tsunami. La prima battaglia che ho condotto nel settore dell'arte bianca è stata quella contro il kamut, nel 2013. Il kamut non è un cereale ma un marchio commerciale. Ci sono voluti tre anni per far modificare i regolamenti che riportavano questa totale inesattezza e sono le stesse aziende ad effettuare le frodi".

twitter@ImpaginatoTw