Il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, in merito alla tardiva presentazione del documento sulla perimetrazione e sui territtori da inserire nella ZES, ha dichiarato: “Bisogna continuare a lavorare per la sua immediata realizzazione, prendendo atto di come la Regione abbia finalmente presentato un documento sulla perimetrazione e su quali territori inserire nella ZES”, sottolineando come da diverso tempo abbia sollecitato più volte l'esecutivo regionale ed il Presidente Lolli, al fine di arrivare nel più breve tempo possibile ad una proposta credibile e funzionale di Zona Economica Speciale per l'Abruzzo, “corrispondente alle direttive ministeriali e alle esigenze dell'economia imprenditoriale abruzzese”, ha specificato.
Ha poi aggiunto Febbo: "Nonostante l'enorme ritardo nel presentare il documento di indirizzo, adesso attendiamo di conoscere il parere del Ministero, poiché continuo a riscontrare diverse criticità e nutrire dei dubbi sulla formulata dall'esecutivo regionale”.
Ed ancora: “Ad un anno e mezzo dal Decreto del Governo sull'avvio delle ZES (D.L. 20/06/2017 n. 91), dopo l'immobilismo iniziale ed il pasticcio creato con il Molise che ha scelto la Puglia, arriva l'annuncio da parte della nostra Regione della creazione della ZES attraverso l'Autorità portuale di Ancona, rimescolando così per l'ennesima volta strategie e contenuti”.
Ha così spiegato: “Innanzitutto rimane da chiarire su quale nodo logistico bisogna sviluppare la ZES e come sia possibile unire e gemellare i nostri Porti (Pescara, Ortona e Vasto) con quello di Ancona, oggi sede dell'Autorità portuale. Infatti viene stravolto il concetto di asse portuale; le direttive del Ministero sono chiare e indicano come sia indispensabile il riferimento ad un Hub portuale, "scalo marittimo", che possieda un millesimo del traffico merci europeo o attraverso un Hub portuale a servizio di due regioni”, requisiti indispensabili che tuttavia oggi non vengono garantiti da nessun porto abruzzese.
Ed un’altra perplessità: “Inoltre, come si era ipotizzato, se il porto di Vasto diventa il nucleo merci "specialistico" di Ancona e quindi le stessi merci arriveranno tutte in Abruzzo, dove vengono prese le risorse necessarie per adeguare lo scalo vastese?!!. È evidente come oggi l'Abruzzo non abbia un porto con le caratteristiche indicate dall'Europa, ribadite nel Decreto istitutivo delle Zes, non abbia sottoscritto accordi con altri porti e non possieda neppure uno scalo adeguato con i fondali per i portacontainer”.
Questi sono dubbi e criticità che devono avere risposte concrete e plausibili altrimenti si corre il rischio che il Ministero respinga la proposta avanzata dalla Regione Abruzzo; “Pertanto prima di rimediare l'ennesima brutta figura istituzionale, si riveda attentamente il documento appena definito, poiché sono evidenti criticità ed incongruenze tecniche che hanno bisogno di numeri e cifre reali per sostenere la presenza e l'istruzione della ZES in Abruzzo", ha infine concluso il consigliere forzista.
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