Diverse Associazioni pescaresi capitanate dall’Associazione “Italia Nostra Pescara”, si sono fatte portavoce di un diffuso malcontento e malessere cittadino, prima relativo alla questione del Gazebo-NO filovia, ed ora in merito alla pessima gestione e cattiva manutenzione del verde pubblico della città.
A seguito del maltempo che ha colpito Pescara, infatti sono crollati tre esemplari di Pino d’Aleppo in zona Portanuova. I rappresentanti delle varie Associazioni cittadine si sono recati immediatamente sul posto, il giorno stesso, per cercare di capire quali siano state le possibili cause che hanno portato alla caduta improvvisa di esemplari all’apparenza maestosi e solidi.
Hanno pertanto riscontrato che l’apparato radicale delle piante, portato alla luce dal crollo, era immerso nell’acqua (su Pescara sono difatti caduti più di 200 mm d’acqua in circa 24 ore) e di ristrette dimensioni. La pianta dunque si ergeva su una ‘zattera’ di terra che galleggiava.
Probabilmente trattasi di un terreno alto poco più di mezzo metro, decisamente non sufficiente per esemplari del genere.
Le Associazioni ribadiscono con forza che gli alberi in città richiedono una costante, attenta e professionale manutenzione; il terreno/suolo (la rizosfera) dove i Pini crescono deve essere necessariamente ed urgentemente aumentato e migliorato, al fine di permettere all’apparato radicale di svilupparsi adeguatamente.
Allo stesso tempo non dovrebbe essere innalzata la chioma, attraverso le potature, per evitare l’effetto vela in caso di eventi atmosferici, come quelli che ormai accadono sempre più spesso. Inoltre andrebbero piantumate altre specie arboree e/o arbustive, magari anche rizomatose, che farebbero da barriera e migliorerebbero di gran lunga la qualità del terreno.
Questi sono solo alcuni e pochi accorgimenti che andrebbero adottati in una città che possiede un patrimonio arboreo rilevante e che necessita di cura e manutenzione.
Le Associazioni cittadine chiedono al Comune, ormai da due anni, che si avvii un discorso sul verde cittadino, per determinare una progettualità che comprenda il patrimonio esistente e lo salvaguardi.
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