Legittima difesa sempre? Parlano Testa, Fina, Melilla e Cialente


Che cosa pensa la politica abruzzese del nuovo testo approvato in Senato su una materia delicatissima


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
26/10/2018 alle ore 08:09

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Via libera dal Senato con 195 voti a favore, 52 contrari e un astenuto, alla nuova legge che presuppone la sussistenza della legittima difesa sempre.

Impaginato.it ne ha parlato con l’ex presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa (Fdi),  l’ex sindaco de L’Aquila Massimo Cialente (Pd) l’ex parlamentare Sel Gianni Melilla ( Pd) e Michele Fina, già collaboratore del Ministro della Giustizia Andrea Orlando e neo responsabile nazionale università e ricerca della segreteria Pd, che ci hanno detto la propria sul suddetto tema.

GUERINO TESTA

Legittima difesa, il testo approvato in Senato è la soluzione utile a cittadini e imprese? "Sicuramente il testo approvato in Senato non rappresenta la soluzione, ma auspica un miglioramento dell'articolo 52 del codice Penale in favore dei cittadini. Riconoscere la difesa “sempre” legittima è un passo avanti a tutela di chi, in casa propria e con un’arma legittimamente detenuta, reagisce a una rapina".

Come lo avrebbe migliorato? "Credo che la difesa sempre legittima si perda nei meandri della norma appena approvata nella quale, in effetti, è evidentemente la carenza di punti chiari e di paletti certi che pertanto possono lasciare nuovamente eccessiva discrezionalità ai magistrati,  in quanto permane per esempio, la proporzionalità tra offesa e difesa. La legittima difesa domiciliare è un diritto e deve essere sempre legittima e su questo il testo avrebbe dovuto essere più categorico".

GIANNI MELILLA

"Gli efferati fatti criminali che ogni giorno riempiono le cronache di giornali e Tv alimentano tra i cittadini una visione drammatica della sicurezza". Così Gianni Melilla che aggiunge: "Purtroppo, in Italia vi è un doppio fenomeno: una percezione smisurata di insicurezza e una diminuzione degli episodi di grande criminalità. Chi soffia sull’ insicurezza lo fa per calcoli politici. I cittadini semplici hanno paura dei delinquenti perché la microcriminalità tocca la loro vita quotidiana".

E ancora: "Personalmente nell’ultimo anno ho subìto due furti nella vecchia casa di mia madre e tre violazioni della mia macchina. Sono convinto che così non si va avanti. Dunque è giusto battersi per una maggiore sicurezza potenziando i controlli e i presidi nel territorio, gli organici e i mezzi delle forze dell’ordine e della magistratura. Sono però convinto che sia sbagliato far circolare più armi, quasi che i singoli cittadini debbano provvedere da soli alla loro difesa. E così anche la legittima difesa deve secondo me continuare a basarsi sulla proporzionalità della reazione a un’offesa".

"Sarà sempre la Magistratura a decidere se la reazione è stata motivata dall’effettivo pericolo. La Costituzione parla chiaro e va attuata evitando di caricare sui cittadini il peso di scelte drammatiche. Vedo in giro troppe strumentalizzazioni politiche del problema sicurezza. Le carceri sono strapiene ma non mi sembra che affrontino seriamente il recupero dei detenuti. Le norme approvate sono confuse e spero che l’altro ramo del Parlamento le chiarisca. Per me i cittadini vanno difesi dai delinquenti senza illuderli che possano diventare sceriffi".

MASSIMO CIALENTE

"È una legge che nasce da una campagna elettorale continua, un’operazione di marketing che sta facendo la Lega di Salvini". Questa legge ha in sé un problema enorme…è come se lo Stato dicesse: “Non sono in grado di garantire la tua sicurezza”, cosa pesantissima a mio avviso. Altro problema: non so quanti siano gli italiani, ma io personalmente anche avendo un’arma in casa prima di premere il grilletto penso che avrei bisogno di diversi secondi per trovare il coraggio mentre questa cosa comporterà che molto probabilmente, coloro che oggi si introducono negli appartamenti, inizieranno ad armarsi. Saranno sempre loro quelli avvantaggiati".

Secondo l'ex sindaco dell'Aquila "ci sono altre soluzioni, come aumentare il numero delle telecamere, dare la possibilità di uno sgravio fiscale a chi mette sistemi d’allarme per la casa".

"Siamo un Paese molto indietro per ciò che concerne i sistemi d’allarme, soprattutto per chi vive isolato. Con una legge così, i segnali che vengono dati sono: Difenditi da solo, comprati le armi, hai diritto a portare le armi e sparare a chi entra ecc.Cosa potrebbe succedere se torna a casa un figlio e una notte e viene scambiato per un ladro? Non ci si rende conto del pericolo che si corre possedendo armi. Si potrebbe invece collegare l’allarme alle forze dell’ordine che intervengono immediatamente. Con questo sistema si sta molto più tranquilli, non rischiando di sparare.

FINA

"La filosofia che ha ispirato questo provvedimento è criminogena, perché genera e favorisce il crimine invece che arginarlo. Il messaggio è: la vostra legittima difesa passa per l’utilizzo di un’arma. Quindi l’invito è ad armarsi di più, ed è rivolto sia alle vittime che, ovviamente, agli aggressori. La strada che bisognerebbe seguire è esattamente quella opposta: fare in modo che la legittima difesa sia prevalentemente quella dello Stato al fianco dei cittadini, dando più risorse e mezzi alle forze dell’ordine e aumentando la capacità di prevenzione".

E aggiunge: "D’altra parte, gli Stati che hanno già percorso la strada imboccata da questo Governo hanno aumentato il numero di reati e di vittime e quindi speso enormi risorse economiche ed umane in carceri, sanità e sicurezza. Perché si tratta evidentemente di un circolo vizioso. In tanti hanno dichiarato solidarietà al dottor Carlo Martelli e a sua moglie Nina Bazzan, aggrediti e rapinati a Lanciano qualche settimana fa; in pochi lo hanno ascoltato quando ha detto: se avessi avuto un’arma sarei morto. Qui sta la differenza tra chi subisce davvero un fenomeno e chi lo usa solo come strumento di propaganda per generare paura e rabbia".

 
Come migliorare il provvedimento? "La vecchia legge nello specifico può essere migliorata e spero che la Camera, cambiando totalmente spirito rispetto al Senato, lo faccia. Ma va lasciata all’indagine e al processo la possibilità di appurare il grado di legittimità nella difesa individuale. Senza automatismi. Sapendo che questo attiene solo all’episodio perché non risolve comunque niente. La sicurezza va garantita dallo Stato e non pilatescamente delegata al singolo cittadino". 

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