UniTeramo: corso in Procedure concorsuali e crisi da sovraindebitamento


Sarà inaugurato giovedì 25 ottobre, alle ore 15.00, presso la Sala delle lauree della Facoltà di Scienze politiche, il Corso di Alta formazione in Procedure concorsuali e crisi da sovraindebitamento.


di Redazione
Categoria: Eventi e Cultura
24/10/2018 alle ore 11:55



Sarà inaugurato giovedì 25 ottobre, alle ore 15.00, nella Sala delle lauree della Facoltà di Scienze politiche, il Corso di Alta formazione in Procedure concorsuali e crisi da sovraindebitamento organizzato dal Corso di laurea in Economia dell’Ateneo teramano e promosso dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Teramo.

Il corso intende fornire tutte le conoscenze in merito alla riforma in atto delle discipline della crisi d’impresa e dell’insolvenza, che rappresenta una decisiva svolta, anche di carattere culturale. Parteciperanno all’inaugurazione: il rettore Luciano D’Amico, il rettore eletto Dino Mastrocola, il presidente del Corso di laurea in Economia Fabrizio Antolini, i presidenti di Ordine e Fondazione dei Dottori Commercialisti di Teramo, rispettivamente Alberto Davide e Massimo Mancinelli ed il coordinatore del corso Walter Strozzieri.

Interverranno inoltre: Alessandro Iacoboni, presidente del Tribunale di Teramo; Antonio Guerriero, procuratore della Repubblica di Teramo; Fulvio Gigliotti del Consiglio Superiore della Magistratura; Fabrizio Di Marzio, consigliere di Cassazione; Giovanni Cirillo, giudice delegato ai fallimenti del Tribunale di Teramo; Guerino Ambrosini, presidente dell’Ordine degli avvocati di Teramo; Valeria Giancola, consigliere nazionale delegato alle procedure concorsuali; Felice Ruscetta, presidente della Fondazione ADR Commercialisti (Alternative Dispute Resolution).

Ha così spiegato il coordinatore del corso Walter Strozzieri: “Fin dal Medioevo il Mercante che si trovava in una situazione tale da non riuscire a onorare i suoi debiti veniva considerato come un imprenditore debole e inesperto assimilato al ladro. Nella stesura della legge fallimentare del 1942 questo concetto viene conservato tanto che viene afflitto all’imprenditore insolvente una sorte di marchio: l’appellativo di fallito”.

Ed ancora, ha continuato, sottolineando le mutazioni della cultura e del Diritto fallimentare: “Solo successivamente, con le riforme del 2004, 2005, 2006 e seguenti si inizia a porre l’attenzione sull’impresa. Finalmente la cultura del nostro tempo muta e con essa le finalità del Diritto fallimentare: dalla schiavitù del debitore al risanamento. L’esigenza di modernizzare la complessa materia concorsuale, nel frattempo oggetto di continui interventi, è stata sollecitata anche dall’Unione Europea. Da qualche settimana, finalmente è stata diffusa la bozza del nuovo “Codice della crisi e dell’insolvenza”, in attuazione della L. 155/2017, che presenta molteplici novità”.

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