Tutto fermo da un anno al Parco della Majella, da quando è andato via il Presidente Franco Iezzi. Certo, ad oggi ancora in carica c'è il vicepresidente (sindaco di Palena, D'Emilio) e il consiglio che è eletto con una tempistica diversa dal vertice.
Questo crea comunque una vacatio ben precisa in un ente che, secondo gli ultimi dai Istat, da solo ha fatto i visitatori complessivi del Gran Sasso e del parco Nazionale. Significa che non solo c'è appeal ma che anche la mano gestionale andava bene.
All'orizzonte le prossime elezioni regionali del 10 febbraio con una schiera di candidati (spesso auto candidati) che affollano le scrivanie aquilane e romane.
IL PARCO
Il Parco Nazionale della Majella è uno dei tesori più preziosi della nostra Regione e si estende per circa 74.095 ettari comprendendo 39 comuni e 6 comunità montane. La Majella è un territorio ricco di testimonianze storiche, archeologiche e architettoniche.
Testimonianze che hanno radici nel lontano Paleolitico fino ad arrivare ai giorni nostri. Oggi il Parco gode di una fitta rete di strutture dedicate all'assistenza e al supporto dei visitatori, che sono siano scuole, gruppi, singoli o studiosi. Vi sono centri di visita gestiti da personale esperto che organizza e itinerari e attività del Parco.
Si tratta di strutture che si fanno ai turisti di approfondire le conoscenze naturalistiche e storiche-culturali del Parco. Stessa cosa vale per i centri di informazione che offrono supporto informativo tramite gadget, materiali informativi, bookshop e tanto altro. Vi sono numerosi sentieri, percorsi, rifugi e strutture ricettive in cui si rifocillarsi e passare la notte.
CANDIDATI
Tra i papabili, sotto indicazione del ministero dell'Ambiente c'era Michele Ianniello, nomina caldeggiata a suo tempo dall'ex sottosegretaria alla Giustizia Federica Chiavaroli. In quel periodo anche l'imprenditore sulmonese Fabio Spinosa Pingue, ex presidente di Confindustria L'Aquila e presidente della Destination management company di Terre D'Amore. Non solo, tra i candidati c'era anche Rocco Micucci, allora appena uscito dalla Fira. Ultimo rumors dà in pole position Fulvio Mamone Capria, Presidente della Lipu e capo segreteria del minisro Sergio Costa.
CHE TRAFILA...
Nel gennaio 2018 i 39 sindaci dei comuni facenti parte del Parco Nazionale della Majella scrissero all'ex presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, per comunicare ai requisiti che ha dovuto (e dovrebbe) avere il nuovo presidente del Parco: "conoscenza del territorio nei suoi aspetti più profondi, competenze specifiche in materia ambientale e di sviluppo territoriale, conoscenza dei procedimenti amministrativi ".
Attualmente, però, non ci sono novità in merito a una nuova elezione del presidente del Parco della Majella e il vicepresidente di Claudio D'Emilio è il presidente pro-tempore dell'Ente, perlomeno fino a una nuova nomina.
VISIONE
Da un anno non è più presidente, ma a Franco Iezzi la passione per la Majella non manca. “Ho esaurito il mio compito con un solo rammarico – racconta a Impaginato.it – non essere riuscito a siglare l'intesa con l'Università Statale di Milano che ha attivato un corso di scienza della montagna: un percorso formativo che, a mio avviso, servirebbe tantissimo anche qui, al fine di preparare i giovani ad un approccio economico, commerciale, turistico e sociale della montagna. L'Università milanese ha fatto una cosa tanto elementare quanto eccezionale: immaginare di dare da vivere a chi vive in montagna e da quella montagna, ma sempre nel rispetto di regole e prerogative”.
FUTURO
Quale sarà allora il futuro del parco della Majella? Si dice che la palla possa passare nel campo degli ambientalisti, che potrebbero esprimere una candidatura specifica oltre a policies e a scelte conseguenti. Fermo restando il rispetto per nomi, percorsi e curricula, l'auspicio è che la mentalità dei nuovi vertici sia il quanto possibile più progressista per dare fiato ad una eccellenza ambientale italiana e armonizzarla con esigenze di cittadini, visitatori e imprese.
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