Verso le regionali: un bisturi per la Meloni. Chi entra e chi resta dopo il vertice romano


Sempre più ingarbugliata la scelta della candidatura per il centrodestra abruzzese?


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
20/10/2018 alle ore 08:30

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E’ sempre più ingarbugliata la scelta della candidatura per il centrodestra abruzzese: ieri al tavolo romano con Giorgia Meloni, il nome tanto atteso non è uscito.

Ma alla fine, tra una lite e una porta sbattuta, di candidati in lista ne sono rimasti quattro: il primo è Marco Marsilio, senatore di Fdi la cui famiglia è originaria di Tocco, il più quotato; Giandonato Morra (candidato sindaco sconfitto a Teramo) e il coordinatore regionale Etel Sigismondi e, sorpresa dell’ultim’ora, Massimiliano Foschi, cardiochirurgo pugliese che lavora a Chieti, vicino a Matteo Salvini e alla Isoardi.

Scompare dalla rosa Michele Russo, il cui nome è stato portato soltanto dal coordinamento di Pescara, anche se qualcuno alla fine sostiene che per disperazione e alla luce della rissosità degli esponenti abruzzesi, Giorgia Meloni sceglierà proprio lui.

I nomi che sono rimasti sul tavolo dopo la lunga scrematura di ieri pomeriggio non sono graditi ai fratelli d’Italia abruzzesi, dicono che nessuno è abruzzese doc e soprattutto tagliano la strada a Marco Marsilio, a causa del coinvolgimento della moglie Stefania Fois nella Parentopoli laziale ai tempi di Alemanno: la Fois è stata assistente del presidente dell’Atac Luigi Legnani quando era a Milano alle Ferrovie Nord e poi catapultata col capo a Roma, dove ha svolto il ruolo dirigente delle relazioni esterne di Atac.

Il suo stipendio, all’epoca, risultò più alto di quello di Alemanno. Marsilio liquidò la cosa con una battuta che rimase celebre: “E’ da poco che stiamo insieme”. Tutti i coinvolti nella Parentopoli furono condannati a risarcire ad Atac 2,2 milioni di euro nel 2015.

Può risultare un ostacolo questo peso sulle spalle di Marsilio? Forse sì, visto che il suo è un nome che non convince ancora nessuno.

Come d’altronde non convincono neppure gli altri: la stessa candidatura di Foschi, per quanto autorevole, risulta poco popolare, tanto che prima di ieri sera nessuno sapeva neppure chi fosse e si era pensato che il candidato fosse Armando Foschi, uno dei sostenitori storici del partito della Meloni.

In questo panorama agitato, potrebbe alla fine saltare fuori la sorpresa: o l’indicazione di Fabrizio Di Stefano (il cui nome è stato portato a Roma dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi che ha proposto anche Marsilio), oppure la riesumazione di Michele Russo.

Mentre sembra abbandonata per sempre l’ipotesi di Augusto La Morgia, l’avvocato pescarese tra i primi ad essere indicato come super favorito.

ps: anzi, finora l’unica cosa abbastanza scontata è che il centrodestra correrà diviso.

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