Istat, ecco l'identikit delle casalinghe abruzzesi


In regione sono 157 mila (meno 11 mila in otto anni) e più giovani e più istruite della media italiana. Ma soprattutto sono più soddisfatte che altrove della loro condizione


di Ilaria Proietti
Categoria: ABRUZZO
10/07/2017 alle ore 14:11



Nel 2016 sono 7 milioni 338 mila le donne che si dichiarano casalinghe nel nostro Paese, 518mila in meno rispetto a 10 anni fa. La loro età media è 60 anni e nel 74,5 per cento dei casi possiedono al massimo la licenza di scuola media inferiore. Sono alcuni dei dati del nuovo rapporto dell’Istat che scatta una fotografia anche delle condizioni di vita di chi svolge prevalentemente in famiglia la propria attività e quindi senza percepire un vero e proprio reddito. Una situazione non sempre e dappertutto definita insoddisfacente dalle dirette interessate. In Abruzzo ad esempio la condizione di casalinga piace più che altrove: se la soddisfazione media a livello nazionale è piuttosto bassa e si attesta al 35,6 per cento e nel Mezzogiorno addirittura al 30, in Abruzzo è invece pari al 41,4 per cento.

Ma qual è l’identikit delle appena 157 mila casalinghe abruzzesi (nel 2008 erano 168 mila unità) che rappresentano il 2 per cento del totale nazionale e il 12 per cento della popolazione regionale? Innanzitutto hanno un livello di istruzione superiore rispetto al livello nazionale: in quasi il 30 per cento dei casi posseggono un titolo di studio di scuola superiore o oltre, mentre a livello nazionale quelle che in Italia hanno fino alla licenza media o nessun titolo di studio sono il 74,5 per cento e addirittura del 77,7 per cento nel Mezzogiorno. E su questo pesa certamente il dato anagrafico, perché nel caso dell’Abruzzo, le casalinghe con oltre 65 anni sono solo il 36,6 per cento del totale.

Ma il dato non spiega ancora perché le donne che lavorano in casa sono più soddisfatte a questa latitudine che altrove. Dalla fotografia scattata dall’Istat si capisce che questa minore insoddisfazione registrata in Abruzzo non dipende dalla salute. Perché le casalinghe abruzzesi stanno bene o male, ma comunque nella media, anche se dichiarano di essere affette da malattie croniche più di quanto avvenga a livello nazionale (62,4 per cento dei casi contro il 56,4). E allora? Parrebbe proprio che sulla percezione della condizione di casalinga in Abruzzo incida più positivamente che altrove la sicurezza economica: ‘solo’ nel 43,8 per cento dei casi ritengono le risorse economiche della famiglia scarse o insufficienti, mentre a livello nazionale la percentuale che lamenta questo aspetto è superiore e addirittura si impenna al sud. E non importa se praticamente solo una su tre abbia la disponibilità di un bancomat il cui possesso è ancora meno frequente nelle regioni del Mezzogiorno, ma è invece assai diffuso al Centro e al Nord.

Ma cos’altro racconta la fotografia scattata dall’Istat? Che le casalinghe abruzzesi guardano molta tv (più che nel resto d’Italia), leggono pochi giornali rispetto a quanto non facciano le casalinghe del Nord e meno di una su tre ha letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi. Non le appassiona il cinema, ma neppure internet. E rispetto a tutte le altre casalinghe italiane dichiarano di non frequentare musei, mostre, concerti né appassionarsi di visite a siti archeologici e monumenti.

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