Il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, Giovanni Legnini è stato chiaro. Occorre attrezzarsi con una risposta giudiziaria efficace per contrastare la tratta di esseri umani. Tema che intreccia il fenomeno epocale delle migrazioni. Un monito, lanciato da ultimo durante il convegno organizzato recentemente dall’Università di Teramo, a cui ha partecipato anche il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti. E a cui ora si sta cercando di dare attuazione. Con il coinvolgimento in prima fila di un magistrato di uno dei più importanti uffici giudiziari abruzzesi. Il plenum di Palazzo dei Marescialli infatti ha deciso di autorizzare David Mancini, sostituto procuratore presso il Tribunale dell’Aquila ad accettare un incarico dall’Osce. L’organizzazione che ha il suo quartier generale a Vienna, che si occupa di sicurezza e cooperazione in Europa. L’incarico in questione prevede lo studio e la redazione di un rapporto conoscitivo in materia di adozione di procedure per l'identificazione delle potenziali vittime di tratta. Un faro non solo sulle fasi di soccorso ma anche su quelle della cosiddetta prima accoglienza dei migranti.
Per redigere il rapporto di cui si occuperà Mancini è prevista una visita del personale Osce oltre che del magistrato aquilano in Sicilia dove verranno ascoltate prefetture, questure e gli uffici giudiziarie che nell’isola sono maggiormente interessati dal fenomeno dei migranti e della tratta di esseri umani. Un lavoro che dovrebbe concludersi alla fine di settembre quando saranno resi disponibili, in sede internazionale, gli esiti dell’istruttoria.
Ma questa non è l’unica novità questa settimana all’attenzione del Csm. Che ha disposto anche il collocamento a riposo per raggiunto limite di età, a decorrere dal 25 luglio di Romolo Como, magistrato di settima valutazione di professionalità, già valutato ai fini della nomina alle funzioni direttive superiori, con funzioni di Avvocato Generale presso la Procura generale della Corte di Appello di L'Aquila.