C’è una necessità, scrive la parlamentare Pd Maria Amatoalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin: fissare degli standard per gli ospedali in zone svantaggiate. E Vasto è un esempio.
“Abbiamo voluto con questa interrogazione richiamare l’attenzione sulla necessità di fissare degli standard per gli ospedali in zona svantaggiata, standard non indicativi ma che siano realmente un limite invalicabile alla disomogenea tendenza delle Regioni a non investire su queste strutture neppure per il minimo per assistenza e sicurezza. Non in tutti gli ospedali di questo tipo sparsi nelle diverse regioni, infatti, è prevista la figura del rianimatore h24, non per l’assistenza a day o week surgery ma per interventi di emergenza che le linee guida specifiche affidano esclusivamente a questa figura, un caso per tutti lo shock anafilattico”.
Maria Amato con Ugo Aloè
Zone svantaggiate, aree frequentemente di montagna con infrastrutture stradali che non consentono un trasporto adeguatamente rapido su gomma e non sono servite da un adeguato servizio di elisoccorso, che il più delle volte non copre le ore di buio, incalza la Amato.
“Il richiamo ad una figura apicale di struttura sottolinea che per sedersi con dignità al tavolo per la concertazione di budget, per difendere la presenza degli specialisti dalla “predazione di servizio” degli ospedali hub, è necessario che ci sia un responsabile della organizzazione della struttura in loco: frequentemente la gestione da lontano non consente risposte adeguate ai bisogni di salute in territori difficili, per persone, malati, che devono vedere rispettati i propri diritti, in una quotidianità, con servizi ridotti, con costi di vita più alti e che prestano, custodendo il territorio di aree fragili, a vantaggio della collettività”.
ps: Non è la prima volta che laAmato si espone in prima persona per difendere il proprio territorio soprattutto in materia sanitaria. Anche a costo di mettere a durissima prova il rapporto col suo partito.