Cottarelli a Pescara: "Come stimolare la ripresa? Puntando sulla domanda estera"


Il papabile premier-tecnico in caso di crisi economica e politica mette l'accento sui suoi punti fissi


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
06/10/2018 alle ore 13:19



Carlo Cottarelli, già commissario straordinario per la “Spending Review” e attuale Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici dell’Università Cattolica di Milano, e soprattutto indiziato numero uno in caso di governo tecnico se le cose dovessero mettersi male per i giallo-verdi indica la strada: “Prima o poi, se continua così, ci sarà una recessione”.

A Pescara per il convegno “Rapporti tra Stato ed Enti: chi paga?“, evento organizzato dal Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università D’Annunzio ha fatto il punto su conti e manovre.

Alla domanda di Impaginato.it, ossia “posto che una manovra in deficit è comunque un azzardo per un paese come il nostro che ha quel debito pubblico, come si fa a stimolare la ripresa e a favorire gli investimenti senza fare deficit?”, Cottarelli ha risposto:

“Lo si fa puntando non sulla domanda interna ma sulla domanda estera. Ora, si può puntare sulla domanda interna, ad esempio, se il Paese diventa più efficiente, se si riduce il costo per fare investimenti in Italia. Bisogna cercare di risolvere quei problemi che nel mio libro I 7 peccati capitali dell’economia italiana chiamo appunto peccati capitali e per la soluzione della maggior parte di questi, non si richiedono soldi pubblici. Ridurre la burocrazia, ne sono convinto, nel lungo periodo, fa risparmiare e nel breve periodo perlomeno non richiede soldi pubblici. Richiede impegno politico e non è una cosa che fa subito vincere le elezioni. Non possiamo lamentarci, dare la colpa ai politici, siamo noi che li eleggiamo e dobbiamo cercare di cambiare il modo in cui viviamo. Credo che si possa fare ma occorre tempo. Il problema è che spesso agiamo soltanto nei momenti di crisi e quando è passata la crisi, tassi di interessi poco bassi, pensiamo di fare cose che invece non si dovrebbero fare”.

Cottarelli continua dicendo che in Italia il processo di crescita andrebbe accelerato tramite le esportazioni. “Ciò che ha causato il problema della crescita negli ultimi 20 anni è stata la perdita di competitività, la bassa performance delle esportazioni. Le esportazioni attualmente sono cresciute ma rispetto a dove dovremmo essere abbiamo perso tanta strada. Dobbiamo cercare di migliorare la nostra competitività attraverso riforme dei costi di produzione delle imprese”.

 

E ancora, al primo posto la burocrazia proprio perché per riempire i moduli ci vuole molto tempo e costa quasi 30 miliardi all’anno: “I costi non sono solo questi, ma anche i tempi di attesa e così via. Bisognerebbe fare qualcosa per ridurre il livello della tassazione sul lavoro. Per farlo però, è necessario trovare risorse. Non si possono ridurre le tasse in modo permanente prendendo in prestito soldi. Occorre combattere l’evasione fiscale, il che farebbe recuperare risorse per ridurre ulteriormente le tasse. Se non facciamo queste cose, allora potremmo finire in una situazione di crisi. Alzando il deficit, il debito pubblico continua ad aumentare. Dobbiamo sistemare le cose prima che ci colga una recessione”.

 

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