Il consigliere regionale Mauro Febbo, evidenziando l’illegittimità e l’irregolarità del bando lampo, ha chiesto l’intervento immediato dell’assessore regionale al fine di bloccare il bando di concorso per l'assunzione del nuovo Direttore dell'Ater di Lanciano; ha chiesto altresì che si proceda anche nel diffidare il commissario dell'Azienda per l'Edilizia Residenziale, in quanto l'avviso pubblicato presenta gravi irregolarità nella forma, nei contenuti e nella procedura.
Ha poi spiegato Febbo: “Innanzitutto, nel bando non viene garantita la piena e corretta collegialità, in quanto la delibera (n.1 del 28/09/2018) è approvata e firmata solo ed esclusivamente dal commissario Gionni Forchetti senza la presenza e l'approvazione dei due Sub – commissari”.
Ed ancora: “Un atto grave ed irregolare in quanto l'art.4 della L.R. N.27/2011, così come modificato dall'art.6 della L.R. n.34/2016, sostituisce la figura dell'amministratore unico con quella di un organo straordinario di carattere collegiale composto dal commissario ed i due sub commissari, affidandogli le funzioni precedentemente svolte dal consiglio di amministrazione”.
Ha quindi aggiunto: “Nella fattispecie, tale normativa viene palesemente violata attraverso una scelta completamente autonoma e monocratica da parte del commissario Forchetti, il quale approva un provvedimento senza il pieno coinvolgimento dell'intera governance dell'Ater di Lanciano. Le altre anomalie riguardano i tempi concessi, troppo brevi, e la trasparenza: solo sette giorni di tempo per presentare le candidature”.
Ha continuato Febbo: “Inoltre, l'avviso scavalca completamente i poteri e le prerogative della Giunta e del Consiglio regionale e soprattutto andrà ad aumentare i costi di un Ente che presenta bilanci con forti criticità. Quindi non è comprensibile la fretta da parte del commissario o meglio, è facilmente intuibile come l'accelerazione di dotare l'Ater di Lanciano di un nuovo Direttore, a 120 mila euro l'anno, sia dettata esclusivamente dall'avvicinarsi delle elezioni regionali”, sottolineando come i fondi destinati all’edilizia residenziale pubblica vengano impiegati per l’assunzione di un direttore, di cui tra l'altro non si ravvisa la necessità, invece di utilizzarli per risolvere problematiche esistenti ormai da troppi anni.
Ha infine concluso il consigliere: “Pertanto nelle prossime ore mi riservo di presentare una diffida all'attenzione del presidente facente funzione, dell'assessore delegato e dell'avvocatura regionale affinché non si proceda con l'ennesimo atto illegittimo solo per assumere, a ben 120 mila euro l'anno, gli amici degli amici".
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