Venerdì 5 ottobre alle ore 18,00 secondo incontro del nuovo ciclo di conversazioni di Attualità culturale in dialogo promosso dall'Istituto nazionale di Studi crociani, che si terrà nella Sala Figlia di Iorio del Palazzo della Provincia di Pescara in Piazza Italia.
Francesco Caccamo, Emanuele Felice e Marco Presutti converseranno con Giuseppe Vacca sul suo libro L'Italia contesa. Comunisti e democristiani nel lungo dopoguerra (1943-1978), pubblicato da Marsilio editore.
La storia della Repubblica italiana è stata per lungo tempo la storia dei partiti che l'hanno fondata e, in particolare, di due grandi forze popolari: il Partito comunista italiano e la Democrazia cristiana. Il nostro sistema politico non era infatti basato, come si sente spesso dire oggi, sulla contrapposizione destra-sinistra, ma su una doppia legittimazione: l'antifascismo, che definiva l'area democratica, e l'anticomunismo, fattore imprescindibile per governare in tempi di Guerra fredda, assegnando alla Penisola una posizione del tutto particolare nel panorama europeo.
Uniti dalla Carta costituzionale ma divisi dagli schieramenti internazionali di riferimento, il Pci e la Dc appaiono caratterizzati, nell'analisi del maggiore storico del marxismo italiano, da un intreccio di divergenze ideologiche insuperabili e di generosi tentativi di convergenza. In un mondo in progressiva distensione, questi ultimi apparivano destinati al successo e, invece, franarono cozzando contro resistenze tali da compromettere la stessa tenuta democratica del paese.
Ma se negli anni Settanta il superamento della «democrazia bloccata» fallì ciò accadde anche per l'incapacità delle stesse organizzazioni politiche e dei loro leader di comprendere che il mondo del dopoguerra stava volgendo al termine.
Analizzando i rapporti tra democristiani e comunisti dalla Liberazione alla morte di Moro, in questa ricca disamina di trent'anni di storia italiana Giuseppe Vacca restituisce al lettore un affresco complesso e vivo di una grande stagione nazionale, e offre una chiave di lettura autorevole per comprendere le origini del nostro lungo declino.
I relatori
Giuseppe Vacca (Bari, 1939) ha insegnato Storia delle dottrine politiche all'Università di Bari. Deputato del Pci negli anni Ottanta, è stato direttore della Fondazione Istituto Gramsci di Roma ed è membro della Commissione scientifica dell'edizione nazionale degli scritti di Antonio Gramsci. Ha pubblicato numerosi saggi sulle origini dell'idealismo, del marxismo italiano e dell'Italia contemporanea, tra cui Moriremo democristiani? La questione cattolica nella ricostruzione della Repubblica (2013) e il recente Modernità alternative. Il Novecento di Antonio Gramsci (2017). Nel 2012 ha vinto il Premio Acqui Storia con Vita e pensieri di Antonio Gramsci (1926-1937).
Emanuele Felice è professore associato di Economia nel Dipartimento di Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-quantitative dell'Università G. d'Annunzio di Chieti-Pescara. Ha pubblicato Divari regionali e intervento pubblico. Per una rilettura dello sviluppo in Italia (2007), Perché il Sud è rimasto indietro (nuova ed. 2016), Ascesa e declino. Storia economica d'Italia (2015), e Storia economica della felicità (2017).
Francesco Caccamo è professore associato nel Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali dell'Università G. d'Annunzio di Chieti-Pescara. I suoi interessi di ricerca si rivolgono principalmente in due direzioni: la storia della Cecoslovacchia e delle sue due nazioni "costitutive", i cechi e gli slovacchi; la politica dell'Italia liberale e fascista nello spazio danubiano-balcanico. Ha pubblicato L'Italia e la «Nuova Europa». Il confronto sull'Europa orientale alla conferenza di pace di Parigi (1919-1920) (2000), Jiří Pelikán. Un lungo viaggio nell'arcipelago socialista (2007), Il Montenegro negli anni della prima guerra mondiale (2008), La Cecoslovacchia al tempo del socialismo reale. Regime, dissenso, esilio (2017).
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