L'Aquila, precari della ricostruzione, Il Passo Possibile: Ecco la clausola "beffa"


Romano e Iorio: "Quegli stessi precari che si diceva di voler preservare, potrebbero essere, tramite questa clausola, in mancanza di stanziamenti, licenziati tutti".


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
26/09/2018 alle ore 15:55



Paolo Romano, Capogruppo de Il Passo Possibile ed Emanuela Iorio, Consigliere de Il Passo Possibile, in merito alla delibera di Giunta 355 del 10.09.2018 sui precari della ricostruzione, hanno così affermato: “Dicevano di essere l'Amministrazione che ritiene prioritaria la tutela del lavoro, sia in termini di garanzie contrattuali che di consolidamento. E così, in una delle delibere più delicate che riguarda le risorse impegnate nella ricostruzione della città, hanno rinnovato i contratti per ben tre anni (cioè fino a scadenza naturale secondo i termini di Legge) ai 37 precari del Comune dell'Aquila. Precari, oramai storici e di comprovata professionalità, che fino ad oggi si erano visti rinnovare i contratti sempre di anno in anno, per il lasso di tempo nel quale il Comune godeva di volta in volta della copertura finanziaria del Cipe”.

Tuttavia hanno poi aggiunto: “Ma a ben guardare la delibera di Giunta n. 355 del 10 settembre 2018, si nota una clausola di salvaguardia per l'Ente in grado di mettere al sicuro i bilanci comunali nel caso in cui non si dovesse verificare il trasferimento annuale pattuito da parte dello Stato. Una clausola che suona quasi come una sfiducia all'attenzione del Governo sull'Aquila e, di certo, lo è all'operato del parlamentare eletto, assessore all'urbanistica, Luigi D'Eramo”.

Hanno quindi spiegato: “In parole semplici, quegli stessi precari che si diceva di voler preservare, potrebbero essere, tramite questa clausola, in mancanza di stanziamenti, licenziati tutti e con buona pace del diritto del lavoratore e della garanzia triennale sbandierata nella delibera”, evidenziando inoltre come la clausola di salvaguardia sia stata inserita senza la concertazione preventiva con i sindacati, proprio per nascondere la natura vessatoria della stessa per il lavoratore che, in caso di licenziamento, non potrebbe opporsi.

Hanno infine concluso Romano e Iorio: “Se proprio questa Amministrazione vuole essere dalla parte dei lavoratori, cominciasse ad eliminare la clausola beffa dalla delibera, aprisse un tavolo con il Governo per rendere più certi e sicuri i trasferimenti per la copertura economica dei precari e per risolvere la difficile situazione dei lavoratori Ripam valutando, piano del fabbisogno personale alla mano, un principio di stabilizzazione”.

twitter@ImpaginatoTw