Processo Accord Phoenix, tre mesi a Shankar Ravi


L'ex presidente ha scelto di patteggiare. Il tribunale dell'Aquila ha, poi, riconosciuto gli sforzi dell'azienda per adeguarsi alle norme di legge e ne ha disposto il dissequestro immediato.


di Maria Elena Cosenza
Categoria: ABRUZZO
05/07/2017 alle ore 17:27



Tre mesi di arresto, pena sospesa, non menzione e tutti i benefici di legge. E’ questa la pena concordata da Shankar Ravi, socio di maggioranza dell’Accord Phoenix, con il pubblico Ministero.

Come anticipato giorni fa da Impaginato.it, l’ex presidente della società ha scelto di patteggiare la pena nell’ambito del procedimento istruito dalla Procura della Repubblica dell’Aquila.

L’Accord Phoenix era finita sotto i riflettori della magistratura per reati ambientali legati alla ‘gestione illecita di rifiuti, pericolosi e non, all'interno del capannone in località Boschetto di Pile’ e per una serie di irregolarità riscontrate nei locali dell’azienda.

“La società si è adoperata per mettere tutte le apparecchiature a norma, per svolgere tutti i lavori ai locali e per richiedere la certificazione di tutti i macchinari”. Aveva dichiarato a impaginato.it l’avvocato Giulio Agnelli difensore della società Accord Phoenix spa.

Oggi, il tribunale aquilano ha riconosciuto che tali attività sono state effettivamente compiute dall’azienda. E ha dunque disposto il completo e immediato dissequestro.

“Abbiamo fatto un errore e lo stiamo pagando caro. Non faremo le ferie per terminare i lavori entro l’estate e riprendere immediatamente l’attività” ha affermato, invece, il direttore Francesco Baldarelli, nonché consigliere della società.

La società, quindi, dopo il dissequestro stabilito e terminati i lavori, potrà dedicarsi alle assunzioni a all’avvio dell’attività entro la fine dell’estate.

L’altro imputato, Hansen Jorgen Lundo, è difeso dall’avvocato Roberto Madama che dichiara: “ci sono delle violazioni per motivi basici e sono stati tutti superati”

“Per Hansen Jorgen Lundo ci giocheremo tutto in una rapida istruttoria dove conto di dimostrare in maniera evidente l’estraneità ai fatti del mio assistito” conclude Madama.